La segnaletica stradale svolge un ruolo informativo imprescindibile per consentire la mobilità delle persone. Si tratta di un intervento artificiale esteso, condiviso da fine Ottocento a livello internazionale, che ha tradotto la necessità di standardizzazione di segnali e supporti configurandosi, probabilmente, come il più diffuso repertorio pittogrammatico e letterale riconoscibile e decifrabile da miliardi di persone. L’Italia è fra i primi paesi al mondo a dotarsi di un sistema progettato a questo scopo grazie al Touring Club Ciclistico Italiano, che dal 1895 inizia a installare «speciali indicatori» lungo le strade della Penisola, con l’intenzione di fornire un servizio ai viaggiatori, una segnaletica adeguata alla velocità dei mezzi, ossia cartelli immediatamente riconoscibili e comprensibili a tutti, collocati in posti visibili, con scritte e segni leggibili da lontano e in condizioni disagevoli. Da allora, sostituendosi per lungo tempo alle competenze statali e grazie alle sottoscrizioni private, l’associazione partecipa alle iniziative che sanciscono le convenzioni fra Stati in materia, coordina e affianca gli interventi di enti e organizzazioni coinvolti, sollecita normative specifiche ma, soprattutto, si occupa di disegnare, produrre, decidere dove collocare e installare «i pali con cartelli indicatori» adeguandoli alle prescrizioni internazionali e proponendo, in alcuni casi, nuove soluzioni grafiche. L’articolo ricostruisce il ruolo e il contributo del Touring Club italiano nell’elaborazione, fino alle soglie del secondo conflitto bellico, di questo moderno caposaldo della comunicazione visiva che meriterebbe di essere inserito nelle storie del design più di alcune opere autoriali, essendo un sistema di artefatti industriali, di utilità pubblica, diffusissimo e destinato a una funzione indispensabile: garantire sicurezza, informazione e orientamento a tutti.

Una guida estesa a tutta l’Italia : il Touring Club Italiano e il progetto della segnaletica stradale, 1895-1939

Bulegato, fiorella
2021-01-01

Abstract

La segnaletica stradale svolge un ruolo informativo imprescindibile per consentire la mobilità delle persone. Si tratta di un intervento artificiale esteso, condiviso da fine Ottocento a livello internazionale, che ha tradotto la necessità di standardizzazione di segnali e supporti configurandosi, probabilmente, come il più diffuso repertorio pittogrammatico e letterale riconoscibile e decifrabile da miliardi di persone. L’Italia è fra i primi paesi al mondo a dotarsi di un sistema progettato a questo scopo grazie al Touring Club Ciclistico Italiano, che dal 1895 inizia a installare «speciali indicatori» lungo le strade della Penisola, con l’intenzione di fornire un servizio ai viaggiatori, una segnaletica adeguata alla velocità dei mezzi, ossia cartelli immediatamente riconoscibili e comprensibili a tutti, collocati in posti visibili, con scritte e segni leggibili da lontano e in condizioni disagevoli. Da allora, sostituendosi per lungo tempo alle competenze statali e grazie alle sottoscrizioni private, l’associazione partecipa alle iniziative che sanciscono le convenzioni fra Stati in materia, coordina e affianca gli interventi di enti e organizzazioni coinvolti, sollecita normative specifiche ma, soprattutto, si occupa di disegnare, produrre, decidere dove collocare e installare «i pali con cartelli indicatori» adeguandoli alle prescrizioni internazionali e proponendo, in alcuni casi, nuove soluzioni grafiche. L’articolo ricostruisce il ruolo e il contributo del Touring Club italiano nell’elaborazione, fino alle soglie del secondo conflitto bellico, di questo moderno caposaldo della comunicazione visiva che meriterebbe di essere inserito nelle storie del design più di alcune opere autoriali, essendo un sistema di artefatti industriali, di utilità pubblica, diffusissimo e destinato a una funzione indispensabile: garantire sicurezza, informazione e orientamento a tutti.
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