L’articolo ricostruisce – avvalendosi di documentazione primaria, anche inedita, reperita in archivi italiani ed esteri e di fonti secondarie – il ruolo e il contributo del Touring Club italiano nell’elaborazione, fino alle soglie del secondo conflitto bellico, della segnaletica stradale, un caposaldo della comunicazione visiva che meriterebbe di essere inserito nelle storie del design più di alcune opere autoriali, essendo un sistema di artefatti industriali, di utilità pubblica, diffusissimo e destinato a una funzione indispensabile, quella di garantire sicurezza, informazione e orientamento a tutti. La segnaletica stradale svolge infatti un ruolo informativo imprescindibile per consentire la mobilità delle persone. Si tratta di un intervento artificiale esteso, condiviso da fine Ottocento a livello internazionale, che ha tradotto la necessità di standardizzazione di segnali e supporti configurandosi, probabilmente, come il più diffuso repertorio pittogrammatico e letterale riconoscibile e decifrabile da miliardi di persone. L’Italia è fra i primi paesi al mondo a dotarsi di un sistema progettato a questo scopo grazie al Touring Club Ciclistico Italiano (poi Touring Club Italiano), che dal 1895 inizia a installare «speciali indicatori» lungo le strade della Penisola, con l’intenzione di fornire un servizio ai viaggiatori, una segnaletica adeguata alla velocità dei mezzi, ossia cartelli immediatamente riconoscibili e comprensibili a tutti, collocati in posti visibili, con scritte e segni leggibili da lontano e in condizioni disagevoli. Da allora, sostituendosi, almeno fino a metà anni trenta, alle competenze statali e grazie alle sottoscrizioni private, l’associazione partecipa alle iniziative che sanciscono le convenzioni fra Stati in materia, coordina e affianca gli interventi di enti e organizzazioni coinvolti, sollecita normative specifiche ma, soprattutto, si occupa di disegnare, produrre, decidere dove collocare e installare «i pali con cartelli indicatori» adeguandoli alle prescrizioni internazionali e proponendo, in alcuni casi, nuove soluzioni grafiche. Un'attività che il TCI continuerà a svolgere fino al 1973 grazie alla sua esperienza e capacità produttiva, accanto agli enti preposti. Presentato al convegno di studi per le celebrazioni del 125esimo anniversario del TCI "L’Italia del Touring, 1894-2019 Promozione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio" – organizzato dal BAP, Centro interdipartimentale di ricerca per i Beni architettonici e ambientali e per la Progettazione urbana all'Università degli Studi di Napoli Federico II, Palazzo Gravina, 11-12 novembre 2019 –, che ha visto la partecipazione di studiosi di diverse discipline, studenti, responsabili e soci di TCI, l'articolo è stato rivisto e ampliato per questa pubblicazione monografica (che contiene abstract anche in inglese), a cura di Gemma Belli, Fabio Mangone, Rosa Sessa.----Roadway signage plays a critical role in providing the information that makes mobility for people possible. It is an extensive artificial operation, spread worldwide since the nineteenth century, which translated the need to standardize roadway signs and supports, thereby becoming, in all likelihood, the most widespread literal and pictographic repertory, recognizable and decipherable by billions of people. Italy was one of the first countries in the world to adopt a system designed for this purpose thanks to the Touring Club Ciclistico Italiano, which in 1895 began to install «special indicators» along the roads of the Italian peninsula, with the aim of offering a service to travelers, a signage system appropriate for the higher speed of automobiles: roadway signs that could be immediately recognized and understood by everyone, placed in visible positions, with words and signs that could be read from a distance and under challenging conditions. Since then, taking over the duties of the state for a significant length of time and thanks to private funding, the association participated in the initiatives that sanctioned the conventions among Nations in the matter, coordinated and assisted in the operations of the entities and organizations involved, solicited the adoption of specific standards, but above all worked to design, produce and decide where to position and to install «the poles with directing signs», adjusting them to international standards and in some cases, proposing new graphic solutions. The article reconstructs the role and contribution of the Touring Club Italiano, through the onset of World War II, in the development of this modern cornerstone of visual communication that deserves to be recognized in design history more than so some works by renowned authors, as a system of industrial artifacts, a public service, extremely widespread and designated to serve an indispensable function: to guarantee safety, information and orientation to all.

Una guida estesa a tutta l’Italia : il Touring Club Italiano e il progetto della segnaletica stradale, 1895-1939 = A Guide Stretching Across Italy. The Touring Club and the Project for the Roadway Signage, 1895-1939

Bulegato, fiorella
2021-01-01

Abstract

L’articolo ricostruisce – avvalendosi di documentazione primaria, anche inedita, reperita in archivi italiani ed esteri e di fonti secondarie – il ruolo e il contributo del Touring Club italiano nell’elaborazione, fino alle soglie del secondo conflitto bellico, della segnaletica stradale, un caposaldo della comunicazione visiva che meriterebbe di essere inserito nelle storie del design più di alcune opere autoriali, essendo un sistema di artefatti industriali, di utilità pubblica, diffusissimo e destinato a una funzione indispensabile, quella di garantire sicurezza, informazione e orientamento a tutti. La segnaletica stradale svolge infatti un ruolo informativo imprescindibile per consentire la mobilità delle persone. Si tratta di un intervento artificiale esteso, condiviso da fine Ottocento a livello internazionale, che ha tradotto la necessità di standardizzazione di segnali e supporti configurandosi, probabilmente, come il più diffuso repertorio pittogrammatico e letterale riconoscibile e decifrabile da miliardi di persone. L’Italia è fra i primi paesi al mondo a dotarsi di un sistema progettato a questo scopo grazie al Touring Club Ciclistico Italiano (poi Touring Club Italiano), che dal 1895 inizia a installare «speciali indicatori» lungo le strade della Penisola, con l’intenzione di fornire un servizio ai viaggiatori, una segnaletica adeguata alla velocità dei mezzi, ossia cartelli immediatamente riconoscibili e comprensibili a tutti, collocati in posti visibili, con scritte e segni leggibili da lontano e in condizioni disagevoli. Da allora, sostituendosi, almeno fino a metà anni trenta, alle competenze statali e grazie alle sottoscrizioni private, l’associazione partecipa alle iniziative che sanciscono le convenzioni fra Stati in materia, coordina e affianca gli interventi di enti e organizzazioni coinvolti, sollecita normative specifiche ma, soprattutto, si occupa di disegnare, produrre, decidere dove collocare e installare «i pali con cartelli indicatori» adeguandoli alle prescrizioni internazionali e proponendo, in alcuni casi, nuove soluzioni grafiche. Un'attività che il TCI continuerà a svolgere fino al 1973 grazie alla sua esperienza e capacità produttiva, accanto agli enti preposti. Presentato al convegno di studi per le celebrazioni del 125esimo anniversario del TCI "L’Italia del Touring, 1894-2019 Promozione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio" – organizzato dal BAP, Centro interdipartimentale di ricerca per i Beni architettonici e ambientali e per la Progettazione urbana all'Università degli Studi di Napoli Federico II, Palazzo Gravina, 11-12 novembre 2019 –, che ha visto la partecipazione di studiosi di diverse discipline, studenti, responsabili e soci di TCI, l'articolo è stato rivisto e ampliato per questa pubblicazione monografica (che contiene abstract anche in inglese), a cura di Gemma Belli, Fabio Mangone, Rosa Sessa.----Roadway signage plays a critical role in providing the information that makes mobility for people possible. It is an extensive artificial operation, spread worldwide since the nineteenth century, which translated the need to standardize roadway signs and supports, thereby becoming, in all likelihood, the most widespread literal and pictographic repertory, recognizable and decipherable by billions of people. Italy was one of the first countries in the world to adopt a system designed for this purpose thanks to the Touring Club Ciclistico Italiano, which in 1895 began to install «special indicators» along the roads of the Italian peninsula, with the aim of offering a service to travelers, a signage system appropriate for the higher speed of automobiles: roadway signs that could be immediately recognized and understood by everyone, placed in visible positions, with words and signs that could be read from a distance and under challenging conditions. Since then, taking over the duties of the state for a significant length of time and thanks to private funding, the association participated in the initiatives that sanctioned the conventions among Nations in the matter, coordinated and assisted in the operations of the entities and organizations involved, solicited the adoption of specific standards, but above all worked to design, produce and decide where to position and to install «the poles with directing signs», adjusting them to international standards and in some cases, proposing new graphic solutions. The article reconstructs the role and contribution of the Touring Club Italiano, through the onset of World War II, in the development of this modern cornerstone of visual communication that deserves to be recognized in design history more than so some works by renowned authors, as a system of industrial artifacts, a public service, extremely widespread and designated to serve an indispensable function: to guarantee safety, information and orientation to all.
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