Ambiti di studio e competenze diversi, come l’analisi storica, la filologia documentale e quella che potrebbe essere definita una sorta di ‘filologia materiale’ ottenuta applicando elementi di lettura stratigrafica all’osservazione dei caratteri architettonico-costruttivi dell'edificio, hanno alimentato questo studio sul castello di Somma Lombardo. L’accostamento delle diverse attrezzature critiche è utile e sono molti i casi studio che hanno mostrato la fertilità di un tale approccio, invitando a percorrerlo anche a Somma. Riattivatosi il lavoro sulle fonti d’archivio, si ritiene quanto mai necessario procedere parallelamente all’analisi della consistenza fisica e materiale dell’architettura del castello la quale non solo da tempo appare ancorata ad alcuni esiti storiografici ma per la quale, con urgenza, si pongono quesiti di manutenzione e di restauro cui occorre accostarsi consapevoli del valore testimoniale dell'architettura stessa. In ragione della particolarità e della vastità del caso si è data priorità ad alcuni temi e due questioni, in particolare, hanno sollecitato un approfondimento degli aspetti documentali, con ricerca dei riscontri materico-costruttivi sul corpo della fabbrica: - l’opportunità di evidenziare, attraverso l’analisi dei caratteri costruttivi dell’articolata dimora di pieno Novecento, una sequenza cronologica di interventi edilizi da riordinare a ritroso, legandosi ai diversi rami familiari, fino a raggiungere la fase nota più antica; - l’interesse per le vicende costruttive legate alla suddivisione della struttura castellana in due parti, all'epoca di Francesco e Guido Visconti (1473) figli di Battista. In merito a quest'ultimo aspetto si è osservato che alcune superfici esterne e i sottotetti del castello, in particolare, in cui sopravvivono ampie porzioni di intonaci graffiti e rapporti stratigrafici evidenti perché non occultati da sovrapposte intonacature, mostrano tracce verosimilmente riconducibili alle fasi che precedono tale divisione, cioè il 1473, consentendo quindi un opportuno confronto tra fonti dirette e indirette e dimostrando la straordinaria rilevanza di parti meno note e 'valorizzate' del castello
La divisione tra Francesco e Guido Visconti (1473). Dalla fonte d’archivio al rilievo dell’architettura del castello di Somma Lombardo
Squassina, Angela
2014-01-01
Abstract
Ambiti di studio e competenze diversi, come l’analisi storica, la filologia documentale e quella che potrebbe essere definita una sorta di ‘filologia materiale’ ottenuta applicando elementi di lettura stratigrafica all’osservazione dei caratteri architettonico-costruttivi dell'edificio, hanno alimentato questo studio sul castello di Somma Lombardo. L’accostamento delle diverse attrezzature critiche è utile e sono molti i casi studio che hanno mostrato la fertilità di un tale approccio, invitando a percorrerlo anche a Somma. Riattivatosi il lavoro sulle fonti d’archivio, si ritiene quanto mai necessario procedere parallelamente all’analisi della consistenza fisica e materiale dell’architettura del castello la quale non solo da tempo appare ancorata ad alcuni esiti storiografici ma per la quale, con urgenza, si pongono quesiti di manutenzione e di restauro cui occorre accostarsi consapevoli del valore testimoniale dell'architettura stessa. In ragione della particolarità e della vastità del caso si è data priorità ad alcuni temi e due questioni, in particolare, hanno sollecitato un approfondimento degli aspetti documentali, con ricerca dei riscontri materico-costruttivi sul corpo della fabbrica: - l’opportunità di evidenziare, attraverso l’analisi dei caratteri costruttivi dell’articolata dimora di pieno Novecento, una sequenza cronologica di interventi edilizi da riordinare a ritroso, legandosi ai diversi rami familiari, fino a raggiungere la fase nota più antica; - l’interesse per le vicende costruttive legate alla suddivisione della struttura castellana in due parti, all'epoca di Francesco e Guido Visconti (1473) figli di Battista. In merito a quest'ultimo aspetto si è osservato che alcune superfici esterne e i sottotetti del castello, in particolare, in cui sopravvivono ampie porzioni di intonaci graffiti e rapporti stratigrafici evidenti perché non occultati da sovrapposte intonacature, mostrano tracce verosimilmente riconducibili alle fasi che precedono tale divisione, cioè il 1473, consentendo quindi un opportuno confronto tra fonti dirette e indirette e dimostrando la straordinaria rilevanza di parti meno note e 'valorizzate' del castelloI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.