In the presentation of this issue of “La Rivista di Engramma”, we introduce the theme of Evidence in art history scholarship, in close relation to its different methodologies (iconography, stylistic and functional analysis, and more). In the first section it will be possible to read two interviews on this subject, with two experts in different fields: Peppe Nanni, lawyer and law scholar, and Umberto Santino, a sociologist who, in specific, studies mafia issues (Le prove degli altri. A dialogo con Peppe Nanni e Umberto Santino, ed. by Maria Bergamo, Giacomo Confortin e Fabrizio Lollini). In the second section, we present the contribution of the scholars who have undertaken to provide – each one from her/his point of view – examples of the concept and/or of the use of evidence in art history. For Middle Age, Klara Doležalová and Ivan Foletti (Searching for Evidence in Late Antique Visual and Material Studies), Luca Capriotti (Da spazio liminale a spazio estetico. La porta dei Leoni di San Pietro a Bologna), and Fabrizio Lollini (“Quis revolvet nobis lapidem ab ostio monumenti?”. Piccole mani e un pezzo di volto). For modern times, Lorenzo Gigante (I vestiti della principessa. Laura Dianti tra Tiziano e qualche xilografia), Maria Bergamo (La prova e il perdono. Lettura iconologico-sacramentale della Riconciliazione nel ciclo veronesiano per San Nicolò dei Frari), and Francesco Trentini (L’evidenza in questione. L’arte alla prova dell gioco sociale). And, for contemporary art, Veronica Di Geronimo (Lü Peng e il Rinascimento. Caso di studio sui limiti e le difficoltà della traducibilità culturale) and Antonella Huber (Pratiche di display nell’epoca della Truthiness).
Per insufficienza di prove: Arte, storia, metodi : Editoriale di Engramma n. 186
Bergamo, Maria
;
2021-01-01
Abstract
In the presentation of this issue of “La Rivista di Engramma”, we introduce the theme of Evidence in art history scholarship, in close relation to its different methodologies (iconography, stylistic and functional analysis, and more). In the first section it will be possible to read two interviews on this subject, with two experts in different fields: Peppe Nanni, lawyer and law scholar, and Umberto Santino, a sociologist who, in specific, studies mafia issues (Le prove degli altri. A dialogo con Peppe Nanni e Umberto Santino, ed. by Maria Bergamo, Giacomo Confortin e Fabrizio Lollini). In the second section, we present the contribution of the scholars who have undertaken to provide – each one from her/his point of view – examples of the concept and/or of the use of evidence in art history. For Middle Age, Klara Doležalová and Ivan Foletti (Searching for Evidence in Late Antique Visual and Material Studies), Luca Capriotti (Da spazio liminale a spazio estetico. La porta dei Leoni di San Pietro a Bologna), and Fabrizio Lollini (“Quis revolvet nobis lapidem ab ostio monumenti?”. Piccole mani e un pezzo di volto). For modern times, Lorenzo Gigante (I vestiti della principessa. Laura Dianti tra Tiziano e qualche xilografia), Maria Bergamo (La prova e il perdono. Lettura iconologico-sacramentale della Riconciliazione nel ciclo veronesiano per San Nicolò dei Frari), and Francesco Trentini (L’evidenza in questione. L’arte alla prova dell gioco sociale). And, for contemporary art, Veronica Di Geronimo (Lü Peng e il Rinascimento. Caso di studio sui limiti e le difficoltà della traducibilità culturale) and Antonella Huber (Pratiche di display nell’epoca della Truthiness).File | Dimensione | Formato | |
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