Il contributo restituisce alcune delle trasformazioni urbane e sociali del quartiere Piave, quartiere considerato problematico e in prossimità della stazione ferroviaria di Mestre, nell’area metropolitana veneziana, il quale ha attraversato profondi cambiamenti nel corso degli ultimi 20 anni. Una delle conseguenze è stato il rafforzamento delle associazioni esistenti e lo sviluppo di nuovi gruppi di abitanti e utenti, formali e informali, che hanno cercato di vivere il/nel quartiere. Attualmente rischiano di essere espulsi dal processo di patrimonializzazione socio-economica in corso, ossia da un lato si teme l’espulsione fisica dal quartiere e dall’altro l’esclusione dalle decisioni riguardo i processi di trasformazione ai quali sono soggetti. Le tattiche utilizzate sinora da questi gruppi sono l'occupazione e la salvaguardia dello spazio pubblico attraverso attività ricorrenti e la ristrutturazione fisica di edifici, locali sfitti e spazi aperti riconosciuti come "beni comuni" e a tal fine utilizzati. Il contributo si propone di raccontare le storie di queste diverse esperienze e pratiche sullo sfondo di una breve ricognizione delle politiche urbane, in corso e del recente passato, restituendo una biografia del quartiere che informi sulle dinamiche in atto e possa essere di supporto a future politiche urbane e progetti integrati.
Q.Piave. Pratiche di condivisione e rigenerazione del patrimonio urbano e dello spazio pubblico nell’area metropolitana veneziana. Note per una biografia
Faraone, Claudia;Muzzi, Giovanna
2021-01-01
Abstract
Il contributo restituisce alcune delle trasformazioni urbane e sociali del quartiere Piave, quartiere considerato problematico e in prossimità della stazione ferroviaria di Mestre, nell’area metropolitana veneziana, il quale ha attraversato profondi cambiamenti nel corso degli ultimi 20 anni. Una delle conseguenze è stato il rafforzamento delle associazioni esistenti e lo sviluppo di nuovi gruppi di abitanti e utenti, formali e informali, che hanno cercato di vivere il/nel quartiere. Attualmente rischiano di essere espulsi dal processo di patrimonializzazione socio-economica in corso, ossia da un lato si teme l’espulsione fisica dal quartiere e dall’altro l’esclusione dalle decisioni riguardo i processi di trasformazione ai quali sono soggetti. Le tattiche utilizzate sinora da questi gruppi sono l'occupazione e la salvaguardia dello spazio pubblico attraverso attività ricorrenti e la ristrutturazione fisica di edifici, locali sfitti e spazi aperti riconosciuti come "beni comuni" e a tal fine utilizzati. Il contributo si propone di raccontare le storie di queste diverse esperienze e pratiche sullo sfondo di una breve ricognizione delle politiche urbane, in corso e del recente passato, restituendo una biografia del quartiere che informi sulle dinamiche in atto e possa essere di supporto a future politiche urbane e progetti integrati.File | Dimensione | Formato | |
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