WALLSCOME è il primo studio ad analizzare il piano di divisione politico territoriale oggi in atto. Un progetto interdisciplinare nel quale più realtà entrano in gioco unite da un comune interesse di ridefinizione geografico spaziale. Il progetto, a partire dall'analisi critico oggettiva dello stato di fatto, valuta cause ed effetti in un'orchestrazione di piani di progetto disposti alla ridefinizione di spazio caratterizzato dalla compresenza di parti diverse. Lo spazio di confine viene identificato quale spazio organizzato, uno spazio, sovente dai tratti urbani, una sorta di ‘città miraggio’, di ‘città di confine’ e più spesso ‘infrastruttura di contatto’. In definitiva, solo attraverso una fusione di orizzonti si ha comprensione reciproca: orizzonti cognitivi in grado di violare il Muro, andare oltre la partizione politico-territoriale da sempre imposta e che rende il mondo una sorta di baluardo più o meno fortificato di cui WALLSCOME suggerisce altra lettura interpretando le linee di confine come ‘città’, città degli arrivi e delle partenze, città che si potrebbero dire: dall’andamento rizomatico. Un'idea di molteplice in cui la struttura del ‘rizoma’ assume configurazioni decentrate, in cui ogni parte può essere connessa a un’altra senza passare per punti notevoli predefiniti, un po’ come è la rete infrastrutturale o anche il sistema virtuale di contatti globali.

Una contraddizione solo apparente

Dalzero, Silvia
2018-01-01

Abstract

WALLSCOME è il primo studio ad analizzare il piano di divisione politico territoriale oggi in atto. Un progetto interdisciplinare nel quale più realtà entrano in gioco unite da un comune interesse di ridefinizione geografico spaziale. Il progetto, a partire dall'analisi critico oggettiva dello stato di fatto, valuta cause ed effetti in un'orchestrazione di piani di progetto disposti alla ridefinizione di spazio caratterizzato dalla compresenza di parti diverse. Lo spazio di confine viene identificato quale spazio organizzato, uno spazio, sovente dai tratti urbani, una sorta di ‘città miraggio’, di ‘città di confine’ e più spesso ‘infrastruttura di contatto’. In definitiva, solo attraverso una fusione di orizzonti si ha comprensione reciproca: orizzonti cognitivi in grado di violare il Muro, andare oltre la partizione politico-territoriale da sempre imposta e che rende il mondo una sorta di baluardo più o meno fortificato di cui WALLSCOME suggerisce altra lettura interpretando le linee di confine come ‘città’, città degli arrivi e delle partenze, città che si potrebbero dire: dall’andamento rizomatico. Un'idea di molteplice in cui la struttura del ‘rizoma’ assume configurazioni decentrate, in cui ogni parte può essere connessa a un’altra senza passare per punti notevoli predefiniti, un po’ come è la rete infrastrutturale o anche il sistema virtuale di contatti globali.
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