Il presente paper prende in esame il territorio dell’Alta Murgia, area interna della città metropolitana di Bari. È condotta un’analisi critica tesa a rilevare l’imprinting ed il ruolo strategico che gli spazi vuoti hanno assunto nella definizione degli insediamenti urbani del territorio. Si considera come caso rappresentativo dei comuni murgiani la città di Altamura, il cui centro storico è noto per una matrice identitaria costituita da un fitto reticolo di claustri, peculiari vicoli e piccole piazzette su cui si affacciano i sottani, un patrimonio di piccoli spazi vuoti scavati nel costruito che giace in un pressoché totale stato di abbandono o sottoutilizzo. Proprio per il loro carattere di substrato “inattivo” ma potenziale e grazie alla loro interfaccia strategica con i claustri, i sottani sono stati oggetto di recenti iniziative di rigenerazione urbana. Sono evidenziati gli aspetti significativi che tali esperienze hanno saputo trasferire alla Pubblica Amministrazione per la definizione di una Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) della città, basata sulla creazione di infrastrutture resilienti materiali e immateriali finalizzate alla rigenerazione dei vuoti urbani nelle aree periferiche. Successivamente è evidenziato come tale strategia reinterpreti e attualizzi il rapporto simbiotico tra vuoto e acqua, dalla valenza territoriale e urbana, e il modello resiliente del claustro. In conclusione, a partire dalle esperienze menzionate, è possibile trarre un modello collaborativo di intervento per un efficace governo delle trasformazioni urbane

Vuoti nei vuoti. Reti di spazi aperti come matrice di resilienza.

Perrucci, Giovanni
2020-01-01

Abstract

Il presente paper prende in esame il territorio dell’Alta Murgia, area interna della città metropolitana di Bari. È condotta un’analisi critica tesa a rilevare l’imprinting ed il ruolo strategico che gli spazi vuoti hanno assunto nella definizione degli insediamenti urbani del territorio. Si considera come caso rappresentativo dei comuni murgiani la città di Altamura, il cui centro storico è noto per una matrice identitaria costituita da un fitto reticolo di claustri, peculiari vicoli e piccole piazzette su cui si affacciano i sottani, un patrimonio di piccoli spazi vuoti scavati nel costruito che giace in un pressoché totale stato di abbandono o sottoutilizzo. Proprio per il loro carattere di substrato “inattivo” ma potenziale e grazie alla loro interfaccia strategica con i claustri, i sottani sono stati oggetto di recenti iniziative di rigenerazione urbana. Sono evidenziati gli aspetti significativi che tali esperienze hanno saputo trasferire alla Pubblica Amministrazione per la definizione di una Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) della città, basata sulla creazione di infrastrutture resilienti materiali e immateriali finalizzate alla rigenerazione dei vuoti urbani nelle aree periferiche. Successivamente è evidenziato come tale strategia reinterpreti e attualizzi il rapporto simbiotico tra vuoto e acqua, dalla valenza territoriale e urbana, e il modello resiliente del claustro. In conclusione, a partire dalle esperienze menzionate, è possibile trarre un modello collaborativo di intervento per un efficace governo delle trasformazioni urbane
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