Forme della terra e forme della città da sempre vivono in un sistema di relazioni commutative, nonché complementari. Le prime si affermano come principio primigenio, insite nella definizione e nell’immagine dei luoghi e danno sostanza alle seconde, che acquisendone i caratteri li trasformano in materia sensibile, ovvero in costruzione. La conoscenza e la comprensione del profondo legame atavico tra città e natura sono dunque necessarie al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile del territorio sul quale operiamo. Sostenibilità è qui da intendersi come capacità del progetto di ancorarsi ai luoghi, assumerne i caratteri, interpretarli e farli propri per non alterare, ma anzi qualificare quei valori che riconosciamo nel volto di un particolare paesaggio, quei valori che ci permettono di chiamare quel paesaggio: patrimonio. La ricerca proposta tenta, attraverso un’analisi sistematica di alcuni centri dell’Appenino Centrale, di sviscerare questo rapporto, ovvero di esaltare il modo con cui le singole architetture, intese nel più complesso sistema dei borghi che vivono nel paesaggio, si relazionano con il territorio di riferimento. La condizione ‘patrimoniale’ degli insediamenti è insita non solo nel loro stesso essere, ma come parte di un sistema morfologico di rifermento e di come tale morfologia si trasformi, attraverso l’interpretazione di forma, in forma urbana. Il patrimonio descritto è inteso come una fitta trama di connessioni in grado di inglobare dalle forme naturali, eterne e permanenti, alle singole forme dell’architettura, dal loro carattere prettamente urbano alle singole particelle che creano la città.

Forme della terra, forme dell’architettura

d'Abramo, Vincenzo
2019-01-01

Abstract

Forme della terra e forme della città da sempre vivono in un sistema di relazioni commutative, nonché complementari. Le prime si affermano come principio primigenio, insite nella definizione e nell’immagine dei luoghi e danno sostanza alle seconde, che acquisendone i caratteri li trasformano in materia sensibile, ovvero in costruzione. La conoscenza e la comprensione del profondo legame atavico tra città e natura sono dunque necessarie al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile del territorio sul quale operiamo. Sostenibilità è qui da intendersi come capacità del progetto di ancorarsi ai luoghi, assumerne i caratteri, interpretarli e farli propri per non alterare, ma anzi qualificare quei valori che riconosciamo nel volto di un particolare paesaggio, quei valori che ci permettono di chiamare quel paesaggio: patrimonio. La ricerca proposta tenta, attraverso un’analisi sistematica di alcuni centri dell’Appenino Centrale, di sviscerare questo rapporto, ovvero di esaltare il modo con cui le singole architetture, intese nel più complesso sistema dei borghi che vivono nel paesaggio, si relazionano con il territorio di riferimento. La condizione ‘patrimoniale’ degli insediamenti è insita non solo nel loro stesso essere, ma come parte di un sistema morfologico di rifermento e di come tale morfologia si trasformi, attraverso l’interpretazione di forma, in forma urbana. Il patrimonio descritto è inteso come una fitta trama di connessioni in grado di inglobare dalle forme naturali, eterne e permanenti, alle singole forme dell’architettura, dal loro carattere prettamente urbano alle singole particelle che creano la città.
2019
9788899237219
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