Attraverso l’analisi del lavoro progettuale di Luca Meda, di cui vengono presentati alcuni schizzi del suo archivio personale, il contributo propone una rifessione sul “disegno di design”, ponendo l’attenzione sulla relazione tra due sue nature – l’una più tecnica e l’altra artistica – che in alcuni casi si compenetrano in modo armonioso. La dualità che veniva attribuita al disegnatore industriale – figura in feri negli anni Cinquanta – e l’onere di dover armonizzazione le “possibilità tecniche” con le “possibilità di forma”, trova in Meda una sintesi riuscita nell’uso del disegno manuale, indispensabile ed effcace strumento sia per la progettazione tecnica sia per la contestualizzazione poetica dell’oggetto, quasi un trait d’union tra un mondo concreto, quello attinente agli aspetti tecnologici, e una sfera astratta, in relazione con le valenze simboliche degli oggetti e con l’universo emozionale del designer. A partire dalla plurima formazione di Luca Meda e tenendo presente l’impatto che i nuovi strumenti tecnologici hanno sull’attuale attività progettuale, il contributo identifca il “disegno di design” come una vera e propria metodologia di lavoro, considerato ancora oggi un fondamento per la formazione del progettista. Esso viene presentato come rilevante e ineludibile proprio per la sua capacità di integrare due saperi, quello tecnico e quello artistico, spesso a torto ritenuti antagonisti.-----Through the analysis of Luca Meda’s work, of which some sketches from his personal archive are presented, the contribution proposes a reflection on ‘design drawing’, focusing on the relationship between its two natures –one more technical and the other artistic– which in some cases interpenetrate harmoniously. The duality that was attributed to the industrial designer –a figure in the making in the 1950s– and the burden of having to harmonise ‘technical possibilities’ with ‘possibilities of form’, finds in Meda a successful synthesis in the use of manual drawing, an indispensable and effective tool both for technical design and for the poetic contextualisation of the object, almost a trait d’union between a concrete world, the one pertaining to technological aspects, and an abstract sphere, in relation to the symbolic values of objects and the emotional universe of the designer. Starting from Luca Meda’s multiple training –and bearing in mind the impact that new technological tools have on current design activity– the contribution identifies ‘design drawing’ as a real working methodology, still considered a foundation for the designer’s training. It is presented as relevant and inescapable precisely because of its ability to integrate two forms of knowledge, the technical and the artistic, often wrongly considered antagonistic.

Oggetti narrati e immaginati : Luca Meda e il disegno = Narrated and Imagined Objects. Luca Meda and Drawing

Chiesa, Rosa;Califano, Pierfrancesco
2022-01-01

Abstract

Attraverso l’analisi del lavoro progettuale di Luca Meda, di cui vengono presentati alcuni schizzi del suo archivio personale, il contributo propone una rifessione sul “disegno di design”, ponendo l’attenzione sulla relazione tra due sue nature – l’una più tecnica e l’altra artistica – che in alcuni casi si compenetrano in modo armonioso. La dualità che veniva attribuita al disegnatore industriale – figura in feri negli anni Cinquanta – e l’onere di dover armonizzazione le “possibilità tecniche” con le “possibilità di forma”, trova in Meda una sintesi riuscita nell’uso del disegno manuale, indispensabile ed effcace strumento sia per la progettazione tecnica sia per la contestualizzazione poetica dell’oggetto, quasi un trait d’union tra un mondo concreto, quello attinente agli aspetti tecnologici, e una sfera astratta, in relazione con le valenze simboliche degli oggetti e con l’universo emozionale del designer. A partire dalla plurima formazione di Luca Meda e tenendo presente l’impatto che i nuovi strumenti tecnologici hanno sull’attuale attività progettuale, il contributo identifca il “disegno di design” come una vera e propria metodologia di lavoro, considerato ancora oggi un fondamento per la formazione del progettista. Esso viene presentato come rilevante e ineludibile proprio per la sua capacità di integrare due saperi, quello tecnico e quello artistico, spesso a torto ritenuti antagonisti.-----Through the analysis of Luca Meda’s work, of which some sketches from his personal archive are presented, the contribution proposes a reflection on ‘design drawing’, focusing on the relationship between its two natures –one more technical and the other artistic– which in some cases interpenetrate harmoniously. The duality that was attributed to the industrial designer –a figure in the making in the 1950s– and the burden of having to harmonise ‘technical possibilities’ with ‘possibilities of form’, finds in Meda a successful synthesis in the use of manual drawing, an indispensable and effective tool both for technical design and for the poetic contextualisation of the object, almost a trait d’union between a concrete world, the one pertaining to technological aspects, and an abstract sphere, in relation to the symbolic values of objects and the emotional universe of the designer. Starting from Luca Meda’s multiple training –and bearing in mind the impact that new technological tools have on current design activity– the contribution identifies ‘design drawing’ as a real working methodology, still considered a foundation for the designer’s training. It is presented as relevant and inescapable precisely because of its ability to integrate two forms of knowledge, the technical and the artistic, often wrongly considered antagonistic.
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