Si tratta di un articolo pubblicato su un numero della rivista di classe A “Archivio di studi urbani e regionali” curato dall’autore e dal prof. Magnani. L'articolo esplora la strategia di intervento sviluppata da Patrick Geddes a Cipro alla fine del XIX secolo, con l'obiettivo di proporre un modello esemplare per la gestione sostenibile delle risorse naturali e sociali. Geddes riteneva che un uso accorto di tali risorse potesse garantire la pace e innescare processi positivi di tipo economico, produttivo e sociale, offrendo una risposta concreta alla complessa "Questione Orientale". Si tratta di un modello operativo e concettuale per le necessarie strategie di intervento contemporanee in territori simili. Geddes applicò una metodologia interdisciplinare, combinando tecniche innovative di gestione idrica e irrigazione con interventi di pianificazione territoriale, organizzazione agricola e sostegno educativo. L'approccio adottato enfatizzava l'importanza di coinvolgere le comunità locali e i rifugiati armeni in attività produttive, come il restauro delle infrastrutture agricole e la promozione di cooperative ispirate ai modelli irlandesi. Geddes propose inoltre un'educazione basata sulla "saggezza sociale" e sull'addestramento mentale, mirata a rafforzare le capacità locali di auto-sostenibilità. L'obiettivo era trasformare Cipro in un laboratorio sperimentale per lo sviluppo sostenibile, che potesse fungere da modello replicabile in altre regioni del Mediterraneo e dell'Impero britannico. Geddes immaginava l'isola come centro educativo e agricolo per promuovere il dialogo interculturale e affrontare le disuguaglianze sociali ed economiche della regione. L'articolo inserisce il lavoro di Geddes nel più ampio contesto della pianificazione urbana e delle strategie di ricostruzione post-crisi. Il contributo di Geddes, fortemente orientato alla sostenibilità e alla cooperazione internazionale, rappresenta una risposta alternativa alle politiche coloniali dell'epoca, spesso dominate da logiche di sfruttamento. La riflessione di Geddes si collega inoltre alle attuali sfide del Mediterraneo, tra cui i cambiamenti climatici e le migrazioni, dimostrando la lungimiranza del suo pensiero. L'articolo sottolinea come le strategie di Geddes offrano spunti ancora validi per affrontare i problemi contemporanei legati alla scarsità d'acqua, alla gestione delle risorse naturali e alla convivenza interculturale. La visione di Geddes evidenzia l'importanza di una pianificazione integrata che unisca sviluppo economico, giustizia sociale e sostenibilità ambientale. La ricerca evidenzia come l'approccio di Geddes, pur non pienamente realizzato, rappresenti un modello pionieristico di "ricostruzione civica", che combina aspetti tecnici, educativi e sociali per promuovere un futuro più equo e sostenibile. Cipro diventa così non solo un caso di studio storico, ma un simbolo di opportunità per una cooperazione regionale più ampia.
La ricostruzione del paesaggio a Cipro e il productive relief di Patrick Geddes
Albrecht, Benno
2021-01-01
Abstract
Si tratta di un articolo pubblicato su un numero della rivista di classe A “Archivio di studi urbani e regionali” curato dall’autore e dal prof. Magnani. L'articolo esplora la strategia di intervento sviluppata da Patrick Geddes a Cipro alla fine del XIX secolo, con l'obiettivo di proporre un modello esemplare per la gestione sostenibile delle risorse naturali e sociali. Geddes riteneva che un uso accorto di tali risorse potesse garantire la pace e innescare processi positivi di tipo economico, produttivo e sociale, offrendo una risposta concreta alla complessa "Questione Orientale". Si tratta di un modello operativo e concettuale per le necessarie strategie di intervento contemporanee in territori simili. Geddes applicò una metodologia interdisciplinare, combinando tecniche innovative di gestione idrica e irrigazione con interventi di pianificazione territoriale, organizzazione agricola e sostegno educativo. L'approccio adottato enfatizzava l'importanza di coinvolgere le comunità locali e i rifugiati armeni in attività produttive, come il restauro delle infrastrutture agricole e la promozione di cooperative ispirate ai modelli irlandesi. Geddes propose inoltre un'educazione basata sulla "saggezza sociale" e sull'addestramento mentale, mirata a rafforzare le capacità locali di auto-sostenibilità. L'obiettivo era trasformare Cipro in un laboratorio sperimentale per lo sviluppo sostenibile, che potesse fungere da modello replicabile in altre regioni del Mediterraneo e dell'Impero britannico. Geddes immaginava l'isola come centro educativo e agricolo per promuovere il dialogo interculturale e affrontare le disuguaglianze sociali ed economiche della regione. L'articolo inserisce il lavoro di Geddes nel più ampio contesto della pianificazione urbana e delle strategie di ricostruzione post-crisi. Il contributo di Geddes, fortemente orientato alla sostenibilità e alla cooperazione internazionale, rappresenta una risposta alternativa alle politiche coloniali dell'epoca, spesso dominate da logiche di sfruttamento. La riflessione di Geddes si collega inoltre alle attuali sfide del Mediterraneo, tra cui i cambiamenti climatici e le migrazioni, dimostrando la lungimiranza del suo pensiero. L'articolo sottolinea come le strategie di Geddes offrano spunti ancora validi per affrontare i problemi contemporanei legati alla scarsità d'acqua, alla gestione delle risorse naturali e alla convivenza interculturale. La visione di Geddes evidenzia l'importanza di una pianificazione integrata che unisca sviluppo economico, giustizia sociale e sostenibilità ambientale. La ricerca evidenzia come l'approccio di Geddes, pur non pienamente realizzato, rappresenti un modello pionieristico di "ricostruzione civica", che combina aspetti tecnici, educativi e sociali per promuovere un futuro più equo e sostenibile. Cipro diventa così non solo un caso di studio storico, ma un simbolo di opportunità per una cooperazione regionale più ampia.File | Dimensione | Formato | |
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