Nel 1955 Orson Welles, con il suo Moby Dick – Rehearsed, reimmagina e racconta il romanzo di Melville in forma di prova teatrale essenziale, trasformando la prosa epica di Moby Dick in una narrazione scenica lirica e metaforica che privilegia l’immaginazione rispetto alla rappresentazione materiale letterale. A partire da questa reinterpretazione, lo scritto analizza l’innovazione teatrale e la profondità simbolica di due allestimenti concepiti per Moby Dick – Rehearsed: quello originale ideato da Welles nel 1955 e messo in scena dal 16 giugno al 9 luglio 1955 al Duke of York’s Theatre di Londra e il relativo adattamento contemporaneo messo in scena a Milano da Elio De Capitani nel 2022 per il Teatro dell’Elfo. I modi in cui rispettivamente l’allestimento di Welles e il Moby Dick alla Prova di De Capitani trasformano lo spazio in un protagonista attivo della narrazione offrono spunti significativi per riflettere su come la scenografia teatrale possa funzionare come un potenziale laboratorio per esplorare il rapporto tra spazio, forma e percezione simbolica. Attraverso elementi scenici essenziali, suggestioni poetiche e l’uso evocativo di luci e paesaggi sonori, entrambi gli allestimenti – seppure in modo diverso – sfidano l’immaginazione del pubblico, invitandolo a visualizzare vasti oceani, mari in tempesta e la Balena Bianca. Entrambi rivelano il potenziale dello spazio come strumento narrativo e poetico, capace di stimolare interpretazioni simboliche e arricchire l’esperienza percettiva, offrendo in questo senso lezioni preziose per l’architettura. In 1955, Orson Welles, with his Moby Dick – Rehearsed, reimagined and retold Melville’s novel as an essential theatrical rehearsal, transforming the epic prose of Moby Dick into a lyrical and metaphorical stage narrative that prioritizes imagination over literal material representation. Building on this reinterpretation, the text examines the theatrical innovation and symbolic depth of two stagings conceived for Moby Dick – Rehearsed: the original version created by Welles in 1955 and performed from June 16 to July 9, 1955, at the Duke of York’s Theatre in London, and the contemporary adaptation directed by Elio De Capitani in 2022 and staged in Milan for the Teatro dell’Elfo. The ways in which Welles’ staging and De Capitani’s Moby Dick alla Prova respectively transform space into an active protagonist of the narrative offer significant insights into how theatrical scenography can serve as a potential laboratory for exploring the relationship between space, form, and symbolic perception. Through essential stage elements, poetic suggestions, and the evocative use of lighting and soundscapes, both productions – though in different ways – challenge the audience’s imagination, inviting them to visualize vast oceans, stormy seas, and the White Whale. Both reveal the potential of space as a narrative and poetic tool, capable of stimulating symbolic interpretations and enriching perceptual experience, thus offering valuable lessons for architecture.
Scenografia per Moby Dick alla Prova = Set design for Moby Dick alla Prova
Gallo, Antonella
2022-01-01
Abstract
Nel 1955 Orson Welles, con il suo Moby Dick – Rehearsed, reimmagina e racconta il romanzo di Melville in forma di prova teatrale essenziale, trasformando la prosa epica di Moby Dick in una narrazione scenica lirica e metaforica che privilegia l’immaginazione rispetto alla rappresentazione materiale letterale. A partire da questa reinterpretazione, lo scritto analizza l’innovazione teatrale e la profondità simbolica di due allestimenti concepiti per Moby Dick – Rehearsed: quello originale ideato da Welles nel 1955 e messo in scena dal 16 giugno al 9 luglio 1955 al Duke of York’s Theatre di Londra e il relativo adattamento contemporaneo messo in scena a Milano da Elio De Capitani nel 2022 per il Teatro dell’Elfo. I modi in cui rispettivamente l’allestimento di Welles e il Moby Dick alla Prova di De Capitani trasformano lo spazio in un protagonista attivo della narrazione offrono spunti significativi per riflettere su come la scenografia teatrale possa funzionare come un potenziale laboratorio per esplorare il rapporto tra spazio, forma e percezione simbolica. Attraverso elementi scenici essenziali, suggestioni poetiche e l’uso evocativo di luci e paesaggi sonori, entrambi gli allestimenti – seppure in modo diverso – sfidano l’immaginazione del pubblico, invitandolo a visualizzare vasti oceani, mari in tempesta e la Balena Bianca. Entrambi rivelano il potenziale dello spazio come strumento narrativo e poetico, capace di stimolare interpretazioni simboliche e arricchire l’esperienza percettiva, offrendo in questo senso lezioni preziose per l’architettura. In 1955, Orson Welles, with his Moby Dick – Rehearsed, reimagined and retold Melville’s novel as an essential theatrical rehearsal, transforming the epic prose of Moby Dick into a lyrical and metaphorical stage narrative that prioritizes imagination over literal material representation. Building on this reinterpretation, the text examines the theatrical innovation and symbolic depth of two stagings conceived for Moby Dick – Rehearsed: the original version created by Welles in 1955 and performed from June 16 to July 9, 1955, at the Duke of York’s Theatre in London, and the contemporary adaptation directed by Elio De Capitani in 2022 and staged in Milan for the Teatro dell’Elfo. The ways in which Welles’ staging and De Capitani’s Moby Dick alla Prova respectively transform space into an active protagonist of the narrative offer significant insights into how theatrical scenography can serve as a potential laboratory for exploring the relationship between space, form, and symbolic perception. Through essential stage elements, poetic suggestions, and the evocative use of lighting and soundscapes, both productions – though in different ways – challenge the audience’s imagination, inviting them to visualize vast oceans, stormy seas, and the White Whale. Both reveal the potential of space as a narrative and poetic tool, capable of stimulating symbolic interpretations and enriching perceptual experience, thus offering valuable lessons for architecture.File | Dimensione | Formato | |
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