In understanding the multiple relationships between ‘drawing’ and ‘interior design’ we realize the techno-aesthetologic nature of the drawing discipline. Here we propose to do this in the light of two notions that we consider coextensive: the psychological one of ‘affordance’ (James Gibson) and the philosophical one of ‘atmosphere’ (Tonino Griffero) which –according to a particular neurop-sychological definition of ‘conscience’ and ‘feeling’ (Antonio Damasio) –practically highlight the ‘what’, the ‘almost what’ and the ‘not-what’ can be represented for descriptive and prescriptive purposes when studying or designing –drawing– an environmental artifact. The crucial question is: ‘how are atmospheres depicted?’ A question that is usually considered pertinent to individual poetics, which cannot be analyzed in structural and morphological terms. Instead, starting from the observation that there are also conventional atmospheres, we propose some features of a method of analysis for these cultural categorizations, a method based on the develop-ment of the axiology of the spatial enhancement modes given by Jean-Marie Floch thirty years ago, albeit revising it in the light of more recent acquisitions in the semiotic field and according to the perspectives opened by the Deep Learning computer techniques. | Nel comprendere i molteplici rapporti tra “disegno” e “interior design” ci si rende conto della natura tecno-estetologica della di-sciplina del disegno. Qui proponiamo di farlo alla luce di due nozioni che riteniamo coestensive: quella psicologica di “affordance” (James Gibson) e quella filosofica di “atmosfera” (Tonino Griffero) che – secondo una certa definizione neuropsicologica di “co-scienza” e di “sentimento” (Antonio Damasio) – evidenziano praticamente il “che cosa”, il che “quasi cosa” e il che “non-cosa” si può raffigurare a fini descrittivi e prescrittivi quando si studia o si progetta – disegnandolo – un artefatto ambientale. La domanda cruciale è: “come si raffigurano le atmosfere?”. Questione che, di solito, si ritiene pertinente a poetiche individuali, non analizzabili in termini strutturali e morfologici. Invece, muovendo dalla constatazione che si danno anche atmosfere convenzionali, proponiamo alcuni lineamenti di un metodo di analisi di queste categorizzazioni culturali, un metodo fondato sullo sviluppo dall’assiologia dei modi di valorizzazione spaziale data da Jean-Marie Floch trent’anni fa, seppur rivedendo la disciplina alla luce di acquisizioni più recenti in campo semiotico e secondo le prospettive aperte dalle tecniche informatiche del Deep Learning

Taxonomic Extroversions of Interior Design and Axiology of Drawing = Estroversioni tassonomiche dell’interior design e assiologia del Disegno

Gay, Fabrizio
2022-01-01

Abstract

In understanding the multiple relationships between ‘drawing’ and ‘interior design’ we realize the techno-aesthetologic nature of the drawing discipline. Here we propose to do this in the light of two notions that we consider coextensive: the psychological one of ‘affordance’ (James Gibson) and the philosophical one of ‘atmosphere’ (Tonino Griffero) which –according to a particular neurop-sychological definition of ‘conscience’ and ‘feeling’ (Antonio Damasio) –practically highlight the ‘what’, the ‘almost what’ and the ‘not-what’ can be represented for descriptive and prescriptive purposes when studying or designing –drawing– an environmental artifact. The crucial question is: ‘how are atmospheres depicted?’ A question that is usually considered pertinent to individual poetics, which cannot be analyzed in structural and morphological terms. Instead, starting from the observation that there are also conventional atmospheres, we propose some features of a method of analysis for these cultural categorizations, a method based on the develop-ment of the axiology of the spatial enhancement modes given by Jean-Marie Floch thirty years ago, albeit revising it in the light of more recent acquisitions in the semiotic field and according to the perspectives opened by the Deep Learning computer techniques. | Nel comprendere i molteplici rapporti tra “disegno” e “interior design” ci si rende conto della natura tecno-estetologica della di-sciplina del disegno. Qui proponiamo di farlo alla luce di due nozioni che riteniamo coestensive: quella psicologica di “affordance” (James Gibson) e quella filosofica di “atmosfera” (Tonino Griffero) che – secondo una certa definizione neuropsicologica di “co-scienza” e di “sentimento” (Antonio Damasio) – evidenziano praticamente il “che cosa”, il che “quasi cosa” e il che “non-cosa” si può raffigurare a fini descrittivi e prescrittivi quando si studia o si progetta – disegnandolo – un artefatto ambientale. La domanda cruciale è: “come si raffigurano le atmosfere?”. Questione che, di solito, si ritiene pertinente a poetiche individuali, non analizzabili in termini strutturali e morfologici. Invece, muovendo dalla constatazione che si danno anche atmosfere convenzionali, proponiamo alcuni lineamenti di un metodo di analisi di queste categorizzazioni culturali, un metodo fondato sullo sviluppo dall’assiologia dei modi di valorizzazione spaziale data da Jean-Marie Floch trent’anni fa, seppur rivedendo la disciplina alla luce di acquisizioni più recenti in campo semiotico e secondo le prospettive aperte dalle tecniche informatiche del Deep Learning
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