A differenza di altri paesi europei in Italia, negli anni intercorsi dal secondo dopoguerra fino agli anni Settanta del secolo XX, si è persa un'occasione importate per ridefinire lo spazio della strada. Ormai note sono le sperimentazioni in materia di ripensamento della sezione e di modellazione dello spazio stradale (traffic calming) in Germania, Inghilterra e Olanda che non hanno avuto in Italia i medesimi esiti e gradi di innovazione. Le politiche italiane legate al trasporto hanno favorito la mobilità privata su gomma, producendo un processo esteso di stradalizzazione a cui si sono associate, per effetto quasi diretto, forme urbane disperse, specifiche soprattutto di aree periurbane e caratterizzate dalla bassa densità. Negli anni recenti, complici forse da un lato una crisi economica dai caratteri sempre più duraturi, il rafforzamento di una sensibilità ambientale e le più recenti crisi pandemiche, si registra rinnovato ed esteso interesse per le forme diverse di mobilità attiva, legate ai temi della sostenibilità e dell'accessibilità di prossimità, con interventi definiti tattici, in larga misura per il carattere di reversibilità e immediatezza delle azioni progettuali, sia sostenuti dalle comunità locali sia per mano di precisi interventi programmatici e amministrativi (il comune di Milano si può dire abbia manifestato una ormai consolidata esperienza).
Mobilità attiva e accessibilità, esercizi di riscrittura di un nuovo suolo
Luca Velo
2023-01-01
Abstract
A differenza di altri paesi europei in Italia, negli anni intercorsi dal secondo dopoguerra fino agli anni Settanta del secolo XX, si è persa un'occasione importate per ridefinire lo spazio della strada. Ormai note sono le sperimentazioni in materia di ripensamento della sezione e di modellazione dello spazio stradale (traffic calming) in Germania, Inghilterra e Olanda che non hanno avuto in Italia i medesimi esiti e gradi di innovazione. Le politiche italiane legate al trasporto hanno favorito la mobilità privata su gomma, producendo un processo esteso di stradalizzazione a cui si sono associate, per effetto quasi diretto, forme urbane disperse, specifiche soprattutto di aree periurbane e caratterizzate dalla bassa densità. Negli anni recenti, complici forse da un lato una crisi economica dai caratteri sempre più duraturi, il rafforzamento di una sensibilità ambientale e le più recenti crisi pandemiche, si registra rinnovato ed esteso interesse per le forme diverse di mobilità attiva, legate ai temi della sostenibilità e dell'accessibilità di prossimità, con interventi definiti tattici, in larga misura per il carattere di reversibilità e immediatezza delle azioni progettuali, sia sostenuti dalle comunità locali sia per mano di precisi interventi programmatici e amministrativi (il comune di Milano si può dire abbia manifestato una ormai consolidata esperienza).File | Dimensione | Formato | |
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