Malgrado la facilità con cui l'arte contemporanea si presenta con un volto critico rispetto alla politica dominane, alla mentalità corrente e alle convenzioni conservatrici, la sua efficiacia come controcultura è inficiata anzitutto dalla piccolezza relativa del suo pubblico, dal suo elitarismo e sovente dalla appartenenza a un discorso culturale evoluto ma compiacente rispetto alle istutuzioni con cui si confronta e in cui compare. La sua finzione di eventuale cavallo di troia viene indagata attraverso casi singoli, in relazione anche all'inevitabile specialismo del suo linguaggio. La tesi è che proprio l'innovatività del linguaggio svolga la più rilevante funzione critica, anche se non immediata, sull'evoluzione del pensero sociale. In termini di messaggio immediato, infatti, risulttano iù efficacii manifestazioni artistice legate all'intrattenimento e capaci di raggiungere un vasto pubblico. In questo senso è interessante ripercorrere almeno in parte il pensiero di autori come Greenberg, Adorno, Horkheimer e Debord, con la loro condanna della cultura massificata e d'altro anto con la loro - ancora attuale presso i curatori e gli artisti politicmente attivi - speranza che un'attività intellettuale elitaria possa cambiare la mentalità e la società.

L'arte contemporanea e la sua efficacia politica

Vettese, Angela Giovanna
2023-01-01

Abstract

Malgrado la facilità con cui l'arte contemporanea si presenta con un volto critico rispetto alla politica dominane, alla mentalità corrente e alle convenzioni conservatrici, la sua efficiacia come controcultura è inficiata anzitutto dalla piccolezza relativa del suo pubblico, dal suo elitarismo e sovente dalla appartenenza a un discorso culturale evoluto ma compiacente rispetto alle istutuzioni con cui si confronta e in cui compare. La sua finzione di eventuale cavallo di troia viene indagata attraverso casi singoli, in relazione anche all'inevitabile specialismo del suo linguaggio. La tesi è che proprio l'innovatività del linguaggio svolga la più rilevante funzione critica, anche se non immediata, sull'evoluzione del pensero sociale. In termini di messaggio immediato, infatti, risulttano iù efficacii manifestazioni artistice legate all'intrattenimento e capaci di raggiungere un vasto pubblico. In questo senso è interessante ripercorrere almeno in parte il pensiero di autori come Greenberg, Adorno, Horkheimer e Debord, con la loro condanna della cultura massificata e d'altro anto con la loro - ancora attuale presso i curatori e gli artisti politicmente attivi - speranza che un'attività intellettuale elitaria possa cambiare la mentalità e la società.
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