Con il termine ‘Bigness’, Rem Koolhaas sintetizza la sua teoria della metropoli contemporanea e di quell’architettura che ha superato un certo limite di grandezza e si è sottratta alla possibilità di una visione e previsione unitaria. Il concetto ha implicazioni che trascendono l’architettura, e che sono anche prospettiche e filosofiche. In particolare la Grandezza cui fa riferimento Koolhaas è assimi-labile al concetto di Gigantesco (Riesigen) di Martin Heidegger: la situazione presente della grande metropoli e la più generale condizione esistenziale nell’epoca del compiuto dominio della tecnica corrispondono ad una trasformazione del qualitativo nel quantitativo, e paradossalmente al venir meno della capacità di percepire la grandezza della Grandezza, così come di intendere la distanza come lontananza. La perdita di misura che caratterizza l’epoca del Gigantesco, ha conseguenze an-che sui modi della percezione e della rappresentazione del paesaggio urbano contemporaneo: tra gli effetti più appariscenti e significativi c’è la divisione, o piuttosto la sparizione dell’orizzonte dalle stesse rappresentazioni della città e dell’architettura. Il contributo che qui si presenta intende essere un esempio parzialissimo del possibile confronto tra la storia e la teoria dell’architettura e l’ambito più ampio dei Visual Studies e della filosofia dell’Essere.

Grandezza: alcune considerazioni sul concetto di ‘Bigness’ in Rem Koolhaas = ‘Bigness’: Notes on the Urban Theory of Rem Koolhaas

Garbin, Emanuele
2023-01-01

Abstract

Con il termine ‘Bigness’, Rem Koolhaas sintetizza la sua teoria della metropoli contemporanea e di quell’architettura che ha superato un certo limite di grandezza e si è sottratta alla possibilità di una visione e previsione unitaria. Il concetto ha implicazioni che trascendono l’architettura, e che sono anche prospettiche e filosofiche. In particolare la Grandezza cui fa riferimento Koolhaas è assimi-labile al concetto di Gigantesco (Riesigen) di Martin Heidegger: la situazione presente della grande metropoli e la più generale condizione esistenziale nell’epoca del compiuto dominio della tecnica corrispondono ad una trasformazione del qualitativo nel quantitativo, e paradossalmente al venir meno della capacità di percepire la grandezza della Grandezza, così come di intendere la distanza come lontananza. La perdita di misura che caratterizza l’epoca del Gigantesco, ha conseguenze an-che sui modi della percezione e della rappresentazione del paesaggio urbano contemporaneo: tra gli effetti più appariscenti e significativi c’è la divisione, o piuttosto la sparizione dell’orizzonte dalle stesse rappresentazioni della città e dell’architettura. Il contributo che qui si presenta intende essere un esempio parzialissimo del possibile confronto tra la storia e la teoria dell’architettura e l’ambito più ampio dei Visual Studies e della filosofia dell’Essere.
2023
9788835155119
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2023_Garbin_Grandezza.pdf

accesso aperto

Tipologia: Versione Editoriale
Licenza: Creative commons
Dimensione 2.18 MB
Formato Adobe PDF
2.18 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/336411
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact