L’osservazione di una serie di riviste su carta contemporanee, perlopiù europee e fondate nell’ultimo decennio, conduce a una riflessione sulla centralità del tema del viaggio nell’orizzonte editoriale di nicchia contemporaneo. Pubblicazioni come Cartography (Milano, 2016), Flaneur (Berlino, 2013) e Migrant (Londra, 2016) prestano attenzione a narrazioni ed esperienze di viaggio, al tema del confine e della migrazione, e si caratterizzano per un alto grado di sperimentazione nella progettazione editoriale. La periodicità più frequente è semestrale o annuale, e in alcuni casi privilegiano la discontinuità, ovvero non seguono un andamento regolare ma sono pubblicate nel momento in cui la qualità dei contenuti ha raggiunto un livello soddisfacente e i mezzi economici a disposizione permettono la stampa e la distribuzione. Nate nell’era digitale, sono integrate a piattaforme con contenuti alternativi al formato cartaceo: i rapporti con il parallelo mondo digitale sono proficui, in armonia con la complessità mediale del presente che richiede un’interazione serena e duttile tra media e tecnologie differenti. Il testo, pur focalizzandosi su un numero ristretto di casi studio, restituisce la complessità del fenomeno che tiene insieme esperienze editoriali interne alla cultura visuale come Genda (Milano, 2015), South as a State of Mind (Atene, 2012), The TravelAlmanac (Berlino, 2010) e Too Much (Tokyo, 2011).

Un arcipelago editoriale: esperienze di viaggio nelle riviste di nicchia contemporanee

Saul Marcadent
2023-01-01

Abstract

L’osservazione di una serie di riviste su carta contemporanee, perlopiù europee e fondate nell’ultimo decennio, conduce a una riflessione sulla centralità del tema del viaggio nell’orizzonte editoriale di nicchia contemporaneo. Pubblicazioni come Cartography (Milano, 2016), Flaneur (Berlino, 2013) e Migrant (Londra, 2016) prestano attenzione a narrazioni ed esperienze di viaggio, al tema del confine e della migrazione, e si caratterizzano per un alto grado di sperimentazione nella progettazione editoriale. La periodicità più frequente è semestrale o annuale, e in alcuni casi privilegiano la discontinuità, ovvero non seguono un andamento regolare ma sono pubblicate nel momento in cui la qualità dei contenuti ha raggiunto un livello soddisfacente e i mezzi economici a disposizione permettono la stampa e la distribuzione. Nate nell’era digitale, sono integrate a piattaforme con contenuti alternativi al formato cartaceo: i rapporti con il parallelo mondo digitale sono proficui, in armonia con la complessità mediale del presente che richiede un’interazione serena e duttile tra media e tecnologie differenti. Il testo, pur focalizzandosi su un numero ristretto di casi studio, restituisce la complessità del fenomeno che tiene insieme esperienze editoriali interne alla cultura visuale come Genda (Milano, 2015), South as a State of Mind (Atene, 2012), The TravelAlmanac (Berlino, 2010) e Too Much (Tokyo, 2011).
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