Il contributo desidera evidenziare i racconti letterari, prodotti dagli scrittori del Nordest italiano, che si presentano come un vero e proprio “resoconto” della vita quotidiana di questo territorio; vita quotidiana “prodottasi” dopo il periodo del cosiddetto miracolo economico avvenuto, in questa zona d’Italia, nella seconda metà del secolo scorso. Si tratta di narrazioni che si distanziano notevolmente dai racconti mainstream, soprattutto quelli legati al benessere raggiunto e ai suoi effetti nel quotidiano. La vita quotidiana, secondo il fondamentale studio di Henri Lefebvre, è anch’essa un “prodotto” di una serie di trasformazioni economiche, sociali e spaziali. Secondo lo stesso autore, è nella descrizione della vita quotidiana che si leggono gli effetti delle grandi trasformazioni economiche e il prodotto socio-spaziale di queste ultime. Una fertile fonte di informazioni che riguardano la vita quotidiana e le sue manifestazioni è, secondo Lefebvre, la letteratura che si rivela essere uno strumento molto efficace per la restituzione di tutto quello che difficilmente si coglie attraverso metodi di ricerca più tradizionali; si tratta di informazioni in ambiti che sono socialmente significativi per una società locale, sull’immaginario collettivo, sulle emozioni, sulla sensazione dei luoghi, sugli spazi d’animo verificatisi in questi ultimi, su paure, bisogni e desideri. Per il caso di studio preso in considerazione, il Nordest italiano (un territorio ideale per questa tipologia di analisi, viste le sue rapide e profonde trasformazioni economiche, spaziali e sociali degli ultimi cinquant’anni), abbiamo raccolto narrazioni prodotte, in esso e su di esso negli ultimi vent’anni, da scrittori che sono, in questi spazi, testimoni-privilegiati della vita quotidiana. Si tratta degli autori Romolo Bugaro, Francesco Maino e Vitaliano Trevisan e delle loro narrazioni “senza filtri” sulla realtà. Nello stesso momento, si cerca di capire, il più possibile, la realtà che ha generato e che tuttora genera queste narrazioni. Il contributo riporta una breve restituzione di questa analisi che si è concentrata, soprattutto, sulle caratteristiche del profilo socio-spaziale di questo territorio, indagandone, secondo la classificazione lefebvriana, le sue pratiche spaziali.

Realtà #nofilter nella narrazione letteraria: pratiche spaziali e vita quotidiana nel Nordest italiano

tzatzadaki
2023-01-01

Abstract

Il contributo desidera evidenziare i racconti letterari, prodotti dagli scrittori del Nordest italiano, che si presentano come un vero e proprio “resoconto” della vita quotidiana di questo territorio; vita quotidiana “prodottasi” dopo il periodo del cosiddetto miracolo economico avvenuto, in questa zona d’Italia, nella seconda metà del secolo scorso. Si tratta di narrazioni che si distanziano notevolmente dai racconti mainstream, soprattutto quelli legati al benessere raggiunto e ai suoi effetti nel quotidiano. La vita quotidiana, secondo il fondamentale studio di Henri Lefebvre, è anch’essa un “prodotto” di una serie di trasformazioni economiche, sociali e spaziali. Secondo lo stesso autore, è nella descrizione della vita quotidiana che si leggono gli effetti delle grandi trasformazioni economiche e il prodotto socio-spaziale di queste ultime. Una fertile fonte di informazioni che riguardano la vita quotidiana e le sue manifestazioni è, secondo Lefebvre, la letteratura che si rivela essere uno strumento molto efficace per la restituzione di tutto quello che difficilmente si coglie attraverso metodi di ricerca più tradizionali; si tratta di informazioni in ambiti che sono socialmente significativi per una società locale, sull’immaginario collettivo, sulle emozioni, sulla sensazione dei luoghi, sugli spazi d’animo verificatisi in questi ultimi, su paure, bisogni e desideri. Per il caso di studio preso in considerazione, il Nordest italiano (un territorio ideale per questa tipologia di analisi, viste le sue rapide e profonde trasformazioni economiche, spaziali e sociali degli ultimi cinquant’anni), abbiamo raccolto narrazioni prodotte, in esso e su di esso negli ultimi vent’anni, da scrittori che sono, in questi spazi, testimoni-privilegiati della vita quotidiana. Si tratta degli autori Romolo Bugaro, Francesco Maino e Vitaliano Trevisan e delle loro narrazioni “senza filtri” sulla realtà. Nello stesso momento, si cerca di capire, il più possibile, la realtà che ha generato e che tuttora genera queste narrazioni. Il contributo riporta una breve restituzione di questa analisi che si è concentrata, soprattutto, sulle caratteristiche del profilo socio-spaziale di questo territorio, indagandone, secondo la classificazione lefebvriana, le sue pratiche spaziali.
2023
978-88-5509-567-9
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