L'articolo esamina la relazione tra fotografia e performance nel monologo "Liquidi" di Lucia Poli, del 1976. Lo spettacolo è costruito intorno alla messa in scena di un servizio fotografico, a cui partecipano un fotografo e una modella: il lavoro vuole problematizzare la questione dello sguardo maschile, mettendo a valore l’eccedenza del corpo femminile rispetto ai meccanismi della cattura fotografica. La fotografia viene evocata come un dispositivo di cattura, che produce attraverso le immagini delle sintesi normative del corpo. La performatività si offre come invece strategia di sparizione dal potere predatorio e asimmetrico dello sguardo fotografico. La sottrazione del corpo decompone, disfa, l’immagine, la rende impossibile: disattivando l’aspettativa dello sguardo, il corpo rivendica uno spazio del fare e dell’agire fuori e dentro la scena, oltre i modelli definitori delle immagini.---The article suggests an analysis of the relationship between performance and photography in the piece Liquidi by Lucia Poli (1976). After introducing the intersection between the field of photography and experimental theatre in the 1970s, the analysis will focus on the performance Liquidi, which stages a model, played by Lucia Poli, and a photographer during a photo shoot. The piece conceives photography as a medium that only reproduces erotic images of the female body. The performance, the performativity, is instead viewed as an escape strategy, a chance for the body to “undo” its traditional image and “portray” itself otherwise.
Disfare l’immagine: performance e fotografia in "Liquidi" di Lucia Poli (1976)
Cipollone, Giada
2022-01-01
Abstract
L'articolo esamina la relazione tra fotografia e performance nel monologo "Liquidi" di Lucia Poli, del 1976. Lo spettacolo è costruito intorno alla messa in scena di un servizio fotografico, a cui partecipano un fotografo e una modella: il lavoro vuole problematizzare la questione dello sguardo maschile, mettendo a valore l’eccedenza del corpo femminile rispetto ai meccanismi della cattura fotografica. La fotografia viene evocata come un dispositivo di cattura, che produce attraverso le immagini delle sintesi normative del corpo. La performatività si offre come invece strategia di sparizione dal potere predatorio e asimmetrico dello sguardo fotografico. La sottrazione del corpo decompone, disfa, l’immagine, la rende impossibile: disattivando l’aspettativa dello sguardo, il corpo rivendica uno spazio del fare e dell’agire fuori e dentro la scena, oltre i modelli definitori delle immagini.---The article suggests an analysis of the relationship between performance and photography in the piece Liquidi by Lucia Poli (1976). After introducing the intersection between the field of photography and experimental theatre in the 1970s, the analysis will focus on the performance Liquidi, which stages a model, played by Lucia Poli, and a photographer during a photo shoot. The piece conceives photography as a medium that only reproduces erotic images of the female body. The performance, the performativity, is instead viewed as an escape strategy, a chance for the body to “undo” its traditional image and “portray” itself otherwise.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
cipollone_rsf 132022.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione Editoriale
Licenza:
Creative commons
Dimensione
426.77 kB
Formato
Adobe PDF
|
426.77 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.