Questo contributo assume il nesso piano/progetto - un tema chiave della planning theory, in relazione alla costruzione di conoscenze e azione nei processi di piano - quale prospettiva per riflettere sul ruolo che le pratiche ‘dal basso’ possono svolgere nei processi di pianificazione, innovandone forma e obiettivi, in una prospettiva di bottom-linked governance. Negli ultimi anni, gli strumenti dell’azione territoriale sono andanti progressivamente moltiplicandosi, anche, ma non esclusivamente, in relazione alle opportunità offerte dalla politica di coesione territoriale dell’Unione europea e all’emergere di nuovi attori promotori di politiche territoriali ai diversi livelli di governance: si pensi, in particolare, alle politiche culturali e al ruolo del Ministero dei Beni Culturali nell’ambito delle iniziative di ‘rigenerazione creativa’. Lo spazio (in termini di attori, conoscenze, strumenti) dei piani di governo del territorio e quello delle politiche, dei progetti e delle pratiche di rigenerazione urbana e territoriale ‘sono andati delineandosi come ambiti distinti e tra loro scarsamente comunicanti, al di là di dichiarazioni retoriche nei discorsi pubblici. In questo quadro di riferimento, a partire dall’esperienza del comune di Bari, il contributo propone alcune riflessioni sul ruolo che diverse forme di azione urbana, possono giocare nell’ambito dei processi di pianificazione. Se è indubbio, infatti, che la disconnessione tra gli obiettivi di singole iniziative di trasformazione territoriale e quelli del piano pone problemi di coerenza complessiva delle trasformazioni territoriali, in una prospettiva di multi-level governance diventa fondamentale che ‘progetti anticipatori’ a diverse scale, diventino parte del processo di piano e che possano essere implementati anche prima dell’approvazione del piano stesso, in coerenza con i suoi obiettivi. Con diverse finalità: mettere a fuoco in modo più preciso gli obiettivi del piano, sperimentandone l’attuazione; coinvolgere gli attori territoriali in sperimentazioni utili a innescare processi di apprendimento; dare risposta ad alcune istanze socioeconomiche e ambientali che si rivelano urgenti nel corso della redazione del piano.
Anticipazioni. Il nesso piano/progetto e le pratiche ‘dal basso’ in una prospettiva di bottom-linked governance
Tedesco Carla
2024-01-01
Abstract
Questo contributo assume il nesso piano/progetto - un tema chiave della planning theory, in relazione alla costruzione di conoscenze e azione nei processi di piano - quale prospettiva per riflettere sul ruolo che le pratiche ‘dal basso’ possono svolgere nei processi di pianificazione, innovandone forma e obiettivi, in una prospettiva di bottom-linked governance. Negli ultimi anni, gli strumenti dell’azione territoriale sono andanti progressivamente moltiplicandosi, anche, ma non esclusivamente, in relazione alle opportunità offerte dalla politica di coesione territoriale dell’Unione europea e all’emergere di nuovi attori promotori di politiche territoriali ai diversi livelli di governance: si pensi, in particolare, alle politiche culturali e al ruolo del Ministero dei Beni Culturali nell’ambito delle iniziative di ‘rigenerazione creativa’. Lo spazio (in termini di attori, conoscenze, strumenti) dei piani di governo del territorio e quello delle politiche, dei progetti e delle pratiche di rigenerazione urbana e territoriale ‘sono andati delineandosi come ambiti distinti e tra loro scarsamente comunicanti, al di là di dichiarazioni retoriche nei discorsi pubblici. In questo quadro di riferimento, a partire dall’esperienza del comune di Bari, il contributo propone alcune riflessioni sul ruolo che diverse forme di azione urbana, possono giocare nell’ambito dei processi di pianificazione. Se è indubbio, infatti, che la disconnessione tra gli obiettivi di singole iniziative di trasformazione territoriale e quelli del piano pone problemi di coerenza complessiva delle trasformazioni territoriali, in una prospettiva di multi-level governance diventa fondamentale che ‘progetti anticipatori’ a diverse scale, diventino parte del processo di piano e che possano essere implementati anche prima dell’approvazione del piano stesso, in coerenza con i suoi obiettivi. Con diverse finalità: mettere a fuoco in modo più preciso gli obiettivi del piano, sperimentandone l’attuazione; coinvolgere gli attori territoriali in sperimentazioni utili a innescare processi di apprendimento; dare risposta ad alcune istanze socioeconomiche e ambientali che si rivelano urgenti nel corso della redazione del piano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.