Il saggio si pone l’obiettivo di studiare alcune rappresentazioni rinascimentali riconducibili a scenografie prospettiche da esibire come fondali scenici o impalcature architettoniche a supporto degli spettacoli. Le capacità illusorie della tecnica prospettica prosperarono in un’arte dai trascorsi plurisecolari, consentendo di ripensare ai limiti fisici dello spazio performativo. Le due prospettive di Bramante e di Raffaello dimostrano lo stretto rapporto tra scenografia e architettura, termini che per alcuni secoli coincisero, fra contaminazioni e interpolazioni, in un binomio unico per lo spazio della rappresentazione. Attraverso l’uso delle tecnologie digitali, la ricerca approfondisce lo studio dei due eccezionali lasciti per capirne la bontà prospettica in funzione della rappresentazione teatrale e le conseguenti influenze derivate dall’applicazione di tali mezzi illusori. The essay aims to study some Renaissance representations attributable to perspective scenography to be exhibited as scenic backdrops or architectural structures to support exhibitions. The illusory capabilities of the perspective technique flourished in an art with a centuries-old history, allowing us to rethink the physical limits of performative space. The two perspectives of Bramante and Raphael demonstrate the close relationship between scenography and architecture, terms which for some centuries coincided, between contaminations and interpolations, in a unique combination for the space of representation. Using digital technologies, the research delves into the study of the two exceptional images to understand their prospective goodness as a function of theatrical representation and the consequent influences derived from the application of these illusory means.

Illusione urbana. La prospettiva scenica di Bramante e Raffaello

Liva, Gabriella
2024-01-01

Abstract

Il saggio si pone l’obiettivo di studiare alcune rappresentazioni rinascimentali riconducibili a scenografie prospettiche da esibire come fondali scenici o impalcature architettoniche a supporto degli spettacoli. Le capacità illusorie della tecnica prospettica prosperarono in un’arte dai trascorsi plurisecolari, consentendo di ripensare ai limiti fisici dello spazio performativo. Le due prospettive di Bramante e di Raffaello dimostrano lo stretto rapporto tra scenografia e architettura, termini che per alcuni secoli coincisero, fra contaminazioni e interpolazioni, in un binomio unico per lo spazio della rappresentazione. Attraverso l’uso delle tecnologie digitali, la ricerca approfondisce lo studio dei due eccezionali lasciti per capirne la bontà prospettica in funzione della rappresentazione teatrale e le conseguenti influenze derivate dall’applicazione di tali mezzi illusori. The essay aims to study some Renaissance representations attributable to perspective scenography to be exhibited as scenic backdrops or architectural structures to support exhibitions. The illusory capabilities of the perspective technique flourished in an art with a centuries-old history, allowing us to rethink the physical limits of performative space. The two perspectives of Bramante and Raphael demonstrate the close relationship between scenography and architecture, terms which for some centuries coincided, between contaminations and interpolations, in a unique combination for the space of representation. Using digital technologies, the research delves into the study of the two exceptional images to understand their prospective goodness as a function of theatrical representation and the consequent influences derived from the application of these illusory means.
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