La progettazione del Centro servizi sociali e residenziali Olivetti di Ivrea, affidata nel novembre 1967 agli architetti Iginio Cappai e Pietro Mainardis suscitò, fin dal suo completamento, nel 1976, un notevole interesse da parte della critica. Cappai e Mainardis erano stati incaricati di progettare “un residence con le stesse caratteristiche di quello di Gabetti e Isola” per “Talponia”, ma la prossimità dell’area di intervento al centro antico di Ivrea indusse il duo veneziano a formulare un programma che ponesse in primo piano la vocazione pubblica dell’edificio. La loro proposta, infatti, combinò in un unico e complesso organismo le residenze temporanee per ospiti e lavoratori in viaggio, richieste dalla Olivetti, con nuovi servizi per la cittadinanza. Prende così forma un’edenica serra che ostenta una concezione megastrutturale e che concretizzava, nelle intenzioni degli autori, un incontro tra i valori olivettiani di “Comunità” e quelli di impegno etico e professionale che Cappai e Mainardis avevano maturato durante la loro esperienza accademica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.

In procinto di salpare. Il Centro servizi sociali e residenziali Olivetti di Iginio Cappai e Pietro Mainardis a Ivrea = About to Set Sail. Iginio Cappai and Pietro Mainardis’ Olivetti Social and Residential Services Centre in Ivrea

Pizziolo, Aurora;Pogacnik, Marko
2024-01-01

Abstract

La progettazione del Centro servizi sociali e residenziali Olivetti di Ivrea, affidata nel novembre 1967 agli architetti Iginio Cappai e Pietro Mainardis suscitò, fin dal suo completamento, nel 1976, un notevole interesse da parte della critica. Cappai e Mainardis erano stati incaricati di progettare “un residence con le stesse caratteristiche di quello di Gabetti e Isola” per “Talponia”, ma la prossimità dell’area di intervento al centro antico di Ivrea indusse il duo veneziano a formulare un programma che ponesse in primo piano la vocazione pubblica dell’edificio. La loro proposta, infatti, combinò in un unico e complesso organismo le residenze temporanee per ospiti e lavoratori in viaggio, richieste dalla Olivetti, con nuovi servizi per la cittadinanza. Prende così forma un’edenica serra che ostenta una concezione megastrutturale e che concretizzava, nelle intenzioni degli autori, un incontro tra i valori olivettiani di “Comunità” e quelli di impegno etico e professionale che Cappai e Mainardis avevano maturato durante la loro esperienza accademica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
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