L’adattamento ai cambiamenti climatici (ACC) è recentemente emerso come argomento di attualità nel dibattito globale e l’accordo di Parigi (2015) ha messo in luce il ruolo cruciale delle città e dei governi locali nell’agire per adattarsi agli impatti legati al cambio climatico. Nel contesto dell’Unione Europea, le città utilizzano principalmente l’approccio di pianificazione “dedicato” (es. piani settoriali dedicati all’ACC - vedi Reckien et al. 2018) conosciuto anche come “add on” (Wamsler, Luederitz, and Brink 2014). Questo approccio di fatto inquadra l’ACC come una nuova questione settoriale, che suona come un controsenso a causa della sua natura trasversale. Sebbene i diversi strumenti impiegati per affrontare la pianificazione all’ACC, vi è ancora un gap nell’implementazione e questi piani, in particolare quelli dedicati, sono raramente integrati nei quadri di pianificazione locale e trovano difficoltà nel far attecchire gli obiettivi d’ACC nel medio-lungo termine (Tiepolo, Pezzoli, and Tarchiani 2017). La maggioranza di questi piani affronta principalmente il problema dell’ACC progettando e impiegando soluzioni greening, (conosciute anche come ecosystem-based o nature-based) e strumenti di pianificazione ambientale (ad esempio i piani di infrastrutture verdi o i piani di biodiversità). Sebbene siano misure e strumenti pertinenti per l’ACC, le soluzioni green sono utili ad affrontare certi rischi (es. ondate di calore) ma non sono la panacea che risolve la moltitudine dei pericoli diretti e indiretti dovuti al cambio climatico. Inoltre, vengono spesso progettate, implementate e monitorate da diversi uffici e dipartimenti delle municipalità e questo comporta una serie di ostacoli, nel peggiore dei casi l’approccio da “compartimento stagno” (conosciuto anche come silo), che impediscono l’integrazione trasversale dell’ACC. La conoscenza limitata di come le policies e gli strumenti e le misure d’ACC siano integrati (mainstreaming) nei quadri di pianificazione locale nel sud Europa hanno portato a scegliere il sud Europa come focus geografico di questa ricerca e i casi studio scelti sono i Comuni di Barcellona (ES), che ha adottato il Pla Clima, e Torino (IT), che ha condotto un processo interno di creazione di una strategia di ACC. Entrambe le municipalità hanno impostato il raggiungimento dei loro obiettivi di ACC principalmente tramite azioni green.
L’inefficacia del pianificare l’adattamento al cambio climatico con (nuovi) piani settoriali dedicati: un focus sulle pianificazioni “green” nel sud Europa. Pronti per una policy climatica integrata?
Granceri Bradaschia, Massimiliano
2020-01-01
Abstract
L’adattamento ai cambiamenti climatici (ACC) è recentemente emerso come argomento di attualità nel dibattito globale e l’accordo di Parigi (2015) ha messo in luce il ruolo cruciale delle città e dei governi locali nell’agire per adattarsi agli impatti legati al cambio climatico. Nel contesto dell’Unione Europea, le città utilizzano principalmente l’approccio di pianificazione “dedicato” (es. piani settoriali dedicati all’ACC - vedi Reckien et al. 2018) conosciuto anche come “add on” (Wamsler, Luederitz, and Brink 2014). Questo approccio di fatto inquadra l’ACC come una nuova questione settoriale, che suona come un controsenso a causa della sua natura trasversale. Sebbene i diversi strumenti impiegati per affrontare la pianificazione all’ACC, vi è ancora un gap nell’implementazione e questi piani, in particolare quelli dedicati, sono raramente integrati nei quadri di pianificazione locale e trovano difficoltà nel far attecchire gli obiettivi d’ACC nel medio-lungo termine (Tiepolo, Pezzoli, and Tarchiani 2017). La maggioranza di questi piani affronta principalmente il problema dell’ACC progettando e impiegando soluzioni greening, (conosciute anche come ecosystem-based o nature-based) e strumenti di pianificazione ambientale (ad esempio i piani di infrastrutture verdi o i piani di biodiversità). Sebbene siano misure e strumenti pertinenti per l’ACC, le soluzioni green sono utili ad affrontare certi rischi (es. ondate di calore) ma non sono la panacea che risolve la moltitudine dei pericoli diretti e indiretti dovuti al cambio climatico. Inoltre, vengono spesso progettate, implementate e monitorate da diversi uffici e dipartimenti delle municipalità e questo comporta una serie di ostacoli, nel peggiore dei casi l’approccio da “compartimento stagno” (conosciuto anche come silo), che impediscono l’integrazione trasversale dell’ACC. La conoscenza limitata di come le policies e gli strumenti e le misure d’ACC siano integrati (mainstreaming) nei quadri di pianificazione locale nel sud Europa hanno portato a scegliere il sud Europa come focus geografico di questa ricerca e i casi studio scelti sono i Comuni di Barcellona (ES), che ha adottato il Pla Clima, e Torino (IT), che ha condotto un processo interno di creazione di una strategia di ACC. Entrambe le municipalità hanno impostato il raggiungimento dei loro obiettivi di ACC principalmente tramite azioni green.File | Dimensione | Formato | |
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