The contribution investigates the figurative variations introduced in the architectural panorama by the evolution of the technical art of weaving, starting from Semper’s reading in which Textile Art has its own domain of forms. Under the theoretical memory of “shaping” the architectural archetype of the enclosure, the analysis reflects on the relationship between material, technique and architectural forms - as compositional results - in the most immediate and direct use of textile art: curtains, as declaredly textile instruments of spatial definition. Tracing the outcomes that the technical - and technological - development has introduced in a wide architectural scenario, the contribution assumes as meaningful, and also comparable, two case studies. The Café Samt und Seide (1927) by Lilly Reich, with Mies van der Rohe, and Re-Set (2012) by Petra Blaisse at the 13. Mostra Internazionale di Architettura in Venice, constitute the two poles in the diachronic reconstruction of possible formal derivations of the use of textile art in architecture, as declined throughout the International Style up to the strict contemporaneity.------ Il contributo indaga le variazioni figurative che l’evoluzione dell’arte tecnica della tessitura ha introdotto nel panorama architettonico, a partire dalla lettura semperiana per la quale all’Arte Tessile è affidato un certo settore nel regno della forma. Recuperando la memoria teorica di “conformazione” dell’archetipo architettonico del recinto, l’analisi riflette sul rapporto tra materiale, tecnica e forme architettoniche – intese come risultati compositivi – nel più immediato e diretto impiego dell’Arte Tessile: i tendaggi, letti come strumenti di definizione spaziale dichiaratamente tessili. Rintracciando le sperimentazioni che lo sviluppo tecnico – e tecnologico – ha introdotto in un ampio scenario architettonico, il contributo assume come emblematici, e altresì confrontabili, due casi studio. Il Café Samt und Seide (1927) di Lilly Reich, con Mies van der Rohe, e Re-Set (2012) di Petra Blaisse alla 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, costituiscono i due poli nella ricostruzione diacronica delle possibili derive formali dell’utilizzo, nella lunga durata del Moderno fino alla stretta contemporaneità, dell’Arte Tessile in architettura.
Forme architettoniche del tendaggio : Berlino/Venezia: strumenti compositivi tessili a confronto
Conti, Giulia
2022-01-01
Abstract
The contribution investigates the figurative variations introduced in the architectural panorama by the evolution of the technical art of weaving, starting from Semper’s reading in which Textile Art has its own domain of forms. Under the theoretical memory of “shaping” the architectural archetype of the enclosure, the analysis reflects on the relationship between material, technique and architectural forms - as compositional results - in the most immediate and direct use of textile art: curtains, as declaredly textile instruments of spatial definition. Tracing the outcomes that the technical - and technological - development has introduced in a wide architectural scenario, the contribution assumes as meaningful, and also comparable, two case studies. The Café Samt und Seide (1927) by Lilly Reich, with Mies van der Rohe, and Re-Set (2012) by Petra Blaisse at the 13. Mostra Internazionale di Architettura in Venice, constitute the two poles in the diachronic reconstruction of possible formal derivations of the use of textile art in architecture, as declined throughout the International Style up to the strict contemporaneity.------ Il contributo indaga le variazioni figurative che l’evoluzione dell’arte tecnica della tessitura ha introdotto nel panorama architettonico, a partire dalla lettura semperiana per la quale all’Arte Tessile è affidato un certo settore nel regno della forma. Recuperando la memoria teorica di “conformazione” dell’archetipo architettonico del recinto, l’analisi riflette sul rapporto tra materiale, tecnica e forme architettoniche – intese come risultati compositivi – nel più immediato e diretto impiego dell’Arte Tessile: i tendaggi, letti come strumenti di definizione spaziale dichiaratamente tessili. Rintracciando le sperimentazioni che lo sviluppo tecnico – e tecnologico – ha introdotto in un ampio scenario architettonico, il contributo assume come emblematici, e altresì confrontabili, due casi studio. Il Café Samt und Seide (1927) di Lilly Reich, con Mies van der Rohe, e Re-Set (2012) di Petra Blaisse alla 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, costituiscono i due poli nella ricostruzione diacronica delle possibili derive formali dell’utilizzo, nella lunga durata del Moderno fino alla stretta contemporaneità, dell’Arte Tessile in architettura.File | Dimensione | Formato | |
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