La forma dell’abito influenza quella del corpo nel ridisegnarlo, sagomandolo secondo geometrie variabili che ne alterano le proporzioni, per attrezzarlo di segni e stratificazioni scelte dalle singole soggettività. Da relazionale filtro di presentazione del sé, l’abbigliamento che ci riveste diventa un potente mezzo di simulazione, dissimulazione e comunicazione della propria identità. Così, la moda più di altre discipline, storicamente, ha sempre assecondato il desiderio di trasformare il corpo, adattandolo ai sensi di appartenenza sociale mediati dalle silhouette proposte. Ma queste non sono mai definitive e spesso si negano vicendevolmente, perché tutte le volte in cui una tendenza si normalizza la stagionale novità che subentra si oppone alla precedente. Diversi studiosi concordano nell’affermare che la storia della moda coincide con le modalità attraverso cui essa stessa ha riprogettato i corpi. Gli immaginari si strutturano sulla conoscenza dell’anatomia, che non può prescindere dalla misura e dall’acquisizione dei dati antropometrici, per sperimentare le variabili di dismisura delle forme vestimentarie. Il paper indaga proprio le relazioni che sussistono fra misura e dismisura nelle pratiche progettuali odierne. Analizzando le collezioni di tre fashion designer emergenti si dimostra come le metodologie si avvalgano di una pluralità di approcci, spaziando dal fotomontaggio al disegno analogico e digitale, alla modellazione 3D e alla manualità scultorea di assemblaggio dei tessuti. _____ The shape of the garment is influenced that of the body, in redesigning it, shaping it according to variable geometries that modify its proportions to equip it with signs and layers chosen by individual subjectivities. From being a relational filter of self-presentation, the clothing that covers us becomes a powerful simulation instrument, dissimulation, and communication of one’s identity. Thus, fashion more than other disciplines has historically supported the desire to transform the body, adapting it to the social belonging logic mediated by the proposed silhouettes. But these are never final and often mutually negate each other because as often as a trend stabilizes the seasonal newness that takes over opposes the previous one. Several scholars agree that the history of fashion coincides with how it has re-designed bodies. The imageries are structured with the knowledge of anatomy, which cannot be separated from the measurement and acquisition of anthropometric data, to experiment with the variables of clothing forms’ out-of-measure. The essay explores precisely the relationships that exist between measure and out-of-measure in today’s design practices. Analyzing the collections of three upcoming fashion designers shows how the methodologies make use of a plurality of approaches, ranging from photomontage to analog and digital drawing, 3D modeling, and sculptural manual skills of fabric assembly.
Antinomie di moda. Misura, dismisura, regola e smisuratezza del corpo vestito = Fashion antinomies. Measure, out of measure, rule and excess of the clothed body
Ciammaichella, Massimiliano
2024-01-01
Abstract
La forma dell’abito influenza quella del corpo nel ridisegnarlo, sagomandolo secondo geometrie variabili che ne alterano le proporzioni, per attrezzarlo di segni e stratificazioni scelte dalle singole soggettività. Da relazionale filtro di presentazione del sé, l’abbigliamento che ci riveste diventa un potente mezzo di simulazione, dissimulazione e comunicazione della propria identità. Così, la moda più di altre discipline, storicamente, ha sempre assecondato il desiderio di trasformare il corpo, adattandolo ai sensi di appartenenza sociale mediati dalle silhouette proposte. Ma queste non sono mai definitive e spesso si negano vicendevolmente, perché tutte le volte in cui una tendenza si normalizza la stagionale novità che subentra si oppone alla precedente. Diversi studiosi concordano nell’affermare che la storia della moda coincide con le modalità attraverso cui essa stessa ha riprogettato i corpi. Gli immaginari si strutturano sulla conoscenza dell’anatomia, che non può prescindere dalla misura e dall’acquisizione dei dati antropometrici, per sperimentare le variabili di dismisura delle forme vestimentarie. Il paper indaga proprio le relazioni che sussistono fra misura e dismisura nelle pratiche progettuali odierne. Analizzando le collezioni di tre fashion designer emergenti si dimostra come le metodologie si avvalgano di una pluralità di approcci, spaziando dal fotomontaggio al disegno analogico e digitale, alla modellazione 3D e alla manualità scultorea di assemblaggio dei tessuti. _____ The shape of the garment is influenced that of the body, in redesigning it, shaping it according to variable geometries that modify its proportions to equip it with signs and layers chosen by individual subjectivities. From being a relational filter of self-presentation, the clothing that covers us becomes a powerful simulation instrument, dissimulation, and communication of one’s identity. Thus, fashion more than other disciplines has historically supported the desire to transform the body, adapting it to the social belonging logic mediated by the proposed silhouettes. But these are never final and often mutually negate each other because as often as a trend stabilizes the seasonal newness that takes over opposes the previous one. Several scholars agree that the history of fashion coincides with how it has re-designed bodies. The imageries are structured with the knowledge of anatomy, which cannot be separated from the measurement and acquisition of anthropometric data, to experiment with the variables of clothing forms’ out-of-measure. The essay explores precisely the relationships that exist between measure and out-of-measure in today’s design practices. Analyzing the collections of three upcoming fashion designers shows how the methodologies make use of a plurality of approaches, ranging from photomontage to analog and digital drawing, 3D modeling, and sculptural manual skills of fabric assembly.File | Dimensione | Formato | |
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