Il saggio intende evidenziare come le narrazioni (in particolare quelle “non-convenzionali”), possano essere utili per la produzione di conoscenza, all’interno dei processi di analisi urbana ma anche come feedback sulle trasformazioni spaziali avvenute nel territorio. Il passaggio da una tipologia di pianificazione “dall'alto” verso una forma più dialogica e partecipativa, ha compreso anche un percorso verso il riconoscimento e un crescente utilizzo di diverse narrazioni urbane. Dagli anni Novanta, diversi sono stati i pianificatori che hanno evidenziato l’importanza delle narrazioni, distinguendole in narrazioni nella/per la/della pianificazione. Il saggio si concentra sulle narrazioni per la pianificazione e in particolare su quelle derivanti da fonti “non-convenzionali” (narrazioni letterarie e filmiche), cercando di evidenziarne l’importanza per la pianificazione. Di seguito, si riportano brevemente i risultati della sperimentazione di questi strumenti per una ricerca sul territorio della città diffusa del nordest italiano, in cui, attraverso narrazioni letterarie e filmiche su tale contesto, ma anche attraverso le testimonianze degli scrittori (essendo testimoni privilegiati della vita in questi spazi), si è cercato di ottenere informazioni sul vissuto quotidiano, sulle emozioni urbane e sul profilo socio-spaziale di questa forma di città; informazioni che crediamo siano difficilmente ottenibili da altri strumenti di ricerca urbana.
La narrazione non-convenzionale come innovazione nel processo analitico socio-spaziale. Il caso della città diffusa del Nordest
Tzatzadaki, Olga
2021-01-01
Abstract
Il saggio intende evidenziare come le narrazioni (in particolare quelle “non-convenzionali”), possano essere utili per la produzione di conoscenza, all’interno dei processi di analisi urbana ma anche come feedback sulle trasformazioni spaziali avvenute nel territorio. Il passaggio da una tipologia di pianificazione “dall'alto” verso una forma più dialogica e partecipativa, ha compreso anche un percorso verso il riconoscimento e un crescente utilizzo di diverse narrazioni urbane. Dagli anni Novanta, diversi sono stati i pianificatori che hanno evidenziato l’importanza delle narrazioni, distinguendole in narrazioni nella/per la/della pianificazione. Il saggio si concentra sulle narrazioni per la pianificazione e in particolare su quelle derivanti da fonti “non-convenzionali” (narrazioni letterarie e filmiche), cercando di evidenziarne l’importanza per la pianificazione. Di seguito, si riportano brevemente i risultati della sperimentazione di questi strumenti per una ricerca sul territorio della città diffusa del nordest italiano, in cui, attraverso narrazioni letterarie e filmiche su tale contesto, ma anche attraverso le testimonianze degli scrittori (essendo testimoni privilegiati della vita in questi spazi), si è cercato di ottenere informazioni sul vissuto quotidiano, sulle emozioni urbane e sul profilo socio-spaziale di questa forma di città; informazioni che crediamo siano difficilmente ottenibili da altri strumenti di ricerca urbana.File | Dimensione | Formato | |
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