I servizi ecosistemici di regolazione (SER) – come il sequestro e lo stoccaggio del carbonio, la regolazione dell’acqua o il controllo dell’erosione – contribuiscono in modo determinante a ridurre il rischio climatico. Tuttavia, l’inclusione dei SER negli strumenti di pianificazione è ancora limitata e presenta molteplici lacune informative. Emerge la necessità di dotarsi di quadri conoscitivi transdisciplinari, integrati e integrabili che sintetizzino la complessità ed eterogeneità territoriale. In tal senso, l’impiego di metodi innovativi a livello locale facilita la comprensione delle fragilità e delle opportunità in una lettura adattiva del territorio, fornendo supporto ai processi decisionali e maggiore flessibilità agli strumenti di pianificazione. Il presente contributo propone e testa una metodologia per introdurre la conoscenza sui SER nella pianificazione regionale ordinaria in un’ottica di riduzione delle vulnerabilità e gestione sostenibile del territorio e delle sue risorse. Essa si basa sul collegamento tra i dati della copertura del suolo e una ricognizione degli impatti del cambiamento climatico previsti su sistemi naturali e settori socioeconomici. In particolare, le fasi di cui è costituita sono due: i) l’identificazione di un set di SE prioritari per la riduzione del rischio climatico (domanda); ii) la mappatura dell’attuale offerta potenziale dei SE selezionati. La metodologia è applicata al caso studio illustrativo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (FVG) nell’ambito della revisione del Piano di Governo del Territorio (PGT).
Tra fragilità e opportunità: l’impiego dei servizi ecosistemici per la riduzione del rischio climatico nella pianificazione regionale
Longo, Alessandra;Zardo, Linda;Maragno, Denis;Musco, Francesco
2024-01-01
Abstract
I servizi ecosistemici di regolazione (SER) – come il sequestro e lo stoccaggio del carbonio, la regolazione dell’acqua o il controllo dell’erosione – contribuiscono in modo determinante a ridurre il rischio climatico. Tuttavia, l’inclusione dei SER negli strumenti di pianificazione è ancora limitata e presenta molteplici lacune informative. Emerge la necessità di dotarsi di quadri conoscitivi transdisciplinari, integrati e integrabili che sintetizzino la complessità ed eterogeneità territoriale. In tal senso, l’impiego di metodi innovativi a livello locale facilita la comprensione delle fragilità e delle opportunità in una lettura adattiva del territorio, fornendo supporto ai processi decisionali e maggiore flessibilità agli strumenti di pianificazione. Il presente contributo propone e testa una metodologia per introdurre la conoscenza sui SER nella pianificazione regionale ordinaria in un’ottica di riduzione delle vulnerabilità e gestione sostenibile del territorio e delle sue risorse. Essa si basa sul collegamento tra i dati della copertura del suolo e una ricognizione degli impatti del cambiamento climatico previsti su sistemi naturali e settori socioeconomici. In particolare, le fasi di cui è costituita sono due: i) l’identificazione di un set di SE prioritari per la riduzione del rischio climatico (domanda); ii) la mappatura dell’attuale offerta potenziale dei SE selezionati. La metodologia è applicata al caso studio illustrativo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (FVG) nell’ambito della revisione del Piano di Governo del Territorio (PGT).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.