Il contributo approfondisce alcuni esiti di un progetto di ricerca dedicato alla plurisecolare vicenda architettonica del cenobio lagunare di San Giorgio Maggiore a Venezia, coinvolto in una profonda riconfigurazione spirituale e materiale che sancisce il passaggio dal modello medioevale a quello rinascimentale. Un ampio lavoro bibliografico e d’archivio ha permesso di procedere con un’indagine analitica sulle diverse fasi costruttive del complesso per poter comprendere e rappresentare le architetture che sono state distrutte, ampliate o conservate in un arco di tempo di circa tre secoli. In particolare un’eccezionale planimetria cartacea, conservata presso l’Archivio di Stato di Venezia, esibisce una preziosa sovrapposizione di segni grafici che testimoniano la volontà di rinnovamento e di transizione da una consolidata impostazione urbana a una nuova distribuzione degli spazi, iniziata nel 1429 dalla congregazione benedettina “de Unitate”. La ricostruzione digitale della complessa vicenda cantieristica ha previsto lo studio di documenti pittorici, il ridisegno di ogni mappa afferente all’area, la georeferenziazione dei documenti grafici, la modellazione dell’intera area monastica confrontando la conformazione antica andata perduta e l’esistente. Il materiale prodotto documenta le fasi storiche intermedie prima dell’intervento di radicale rinnovamento palladiano che sembra aver sepolto nella memoria una cultura passata in grado di essere riscoperta, valorizzata e comunicata mediante le tecnologie digitali.
Transitus Signa. Il complesso monastico medioevale di San Giorgio Maggiore a Venezia = Transitus Signa. The Medieval Monastic Complex of San Giorgio Maggiore in Venice
Gabriella Liva
2023-01-01
Abstract
Il contributo approfondisce alcuni esiti di un progetto di ricerca dedicato alla plurisecolare vicenda architettonica del cenobio lagunare di San Giorgio Maggiore a Venezia, coinvolto in una profonda riconfigurazione spirituale e materiale che sancisce il passaggio dal modello medioevale a quello rinascimentale. Un ampio lavoro bibliografico e d’archivio ha permesso di procedere con un’indagine analitica sulle diverse fasi costruttive del complesso per poter comprendere e rappresentare le architetture che sono state distrutte, ampliate o conservate in un arco di tempo di circa tre secoli. In particolare un’eccezionale planimetria cartacea, conservata presso l’Archivio di Stato di Venezia, esibisce una preziosa sovrapposizione di segni grafici che testimoniano la volontà di rinnovamento e di transizione da una consolidata impostazione urbana a una nuova distribuzione degli spazi, iniziata nel 1429 dalla congregazione benedettina “de Unitate”. La ricostruzione digitale della complessa vicenda cantieristica ha previsto lo studio di documenti pittorici, il ridisegno di ogni mappa afferente all’area, la georeferenziazione dei documenti grafici, la modellazione dell’intera area monastica confrontando la conformazione antica andata perduta e l’esistente. Il materiale prodotto documenta le fasi storiche intermedie prima dell’intervento di radicale rinnovamento palladiano che sembra aver sepolto nella memoria una cultura passata in grado di essere riscoperta, valorizzata e comunicata mediante le tecnologie digitali.File | Dimensione | Formato | |
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