La ricerca si propone di indagare le condizioni spaziali di abitabilità di un territorio, prendendo in esame gli spazi dei servizi come infrastruttura essenziale del quotidiano, quando il loro rapporto qualitativo e quantitativo con gli abitanti si disaccoppia. Per mettere a fuoco le dinamiche di questa condizione di transizione si sceglie l'infrastruttura scolastica come osservatorio privilegiato, per il suo ruolo educativo e sociale, la capillare diffusione nei centri abitati e le potenzialità di coinvolgere i più giovani in processi di immaginazione e progettazione urbana. In particolare, la Sardegna è scelta come campo di indagine per le sue caratteristiche di disaccoppiamento in corso: una bassa densità insediativa che presenta una diffusione capillare dell'infrastruttura scolastica messa a sistema con i bassi tassi di natalità, decrescita demografica, invecchiamento della popolazione e alti indici di dispersione scolastica. Questi fenomeni si intrecciano con una storia di conflitti tra istituzione scolastica e contesti locali, ma anche con sperimentazioni educative informali. Attraverso un'analisi quantitativa e qualitativa, la ricerca costruisce un atlante territoriale che mappa infrastrutture scolastiche, accessibilità, attori coinvolti e finanziamenti, evidenziando anomalie e opportunità. Per indagare gli elementi e le azioni spaziali che definiscono uno spazio dell’apprendimento, la ricerca combina approcci progettuali e pedagogici, ripercorrendo tre casi studio di ricerca-azione che esplorano il rapporto dalla scuola al territorio, e tre esperienze di apprendimento incidentale che propongono un percorso inverso, dal territorio alla scuola. Questi studi contribuiscono alla costruzione di un inventario che dà forma a un "codice spaziale dell’imparai" – ispirato al concetto sardo di apprendimento reciproco – utilizzato per sviluppare un gioco di ruolo capace di stimolare interpretazioni dello spazio urbano accessibili e immaginari collettivi. La scuola è quindi interpretata come infrastruttura educativa in transizione, capace di ridefinire il proprio ruolo e di instaurare alleanze territoriali inedite. Allo stesso tempo, lo spazio urbano è proposto come luogo di apprendimento continuo, promuovendo un rinnovato patto socio-ecologico che valorizzi il diritto alla città, partendo dai più giovani come interlocutori privilegiati nel progetto di un futuro condiviso.
SCHOOLS [NOT] DEAD / Zucca, VALENTINA ROSSELLA. - (2024 Dec 17).
SCHOOLS [NOT] DEAD
ZUCCA, VALENTINA ROSSELLA
2024-12-17
Abstract
La ricerca si propone di indagare le condizioni spaziali di abitabilità di un territorio, prendendo in esame gli spazi dei servizi come infrastruttura essenziale del quotidiano, quando il loro rapporto qualitativo e quantitativo con gli abitanti si disaccoppia. Per mettere a fuoco le dinamiche di questa condizione di transizione si sceglie l'infrastruttura scolastica come osservatorio privilegiato, per il suo ruolo educativo e sociale, la capillare diffusione nei centri abitati e le potenzialità di coinvolgere i più giovani in processi di immaginazione e progettazione urbana. In particolare, la Sardegna è scelta come campo di indagine per le sue caratteristiche di disaccoppiamento in corso: una bassa densità insediativa che presenta una diffusione capillare dell'infrastruttura scolastica messa a sistema con i bassi tassi di natalità, decrescita demografica, invecchiamento della popolazione e alti indici di dispersione scolastica. Questi fenomeni si intrecciano con una storia di conflitti tra istituzione scolastica e contesti locali, ma anche con sperimentazioni educative informali. Attraverso un'analisi quantitativa e qualitativa, la ricerca costruisce un atlante territoriale che mappa infrastrutture scolastiche, accessibilità, attori coinvolti e finanziamenti, evidenziando anomalie e opportunità. Per indagare gli elementi e le azioni spaziali che definiscono uno spazio dell’apprendimento, la ricerca combina approcci progettuali e pedagogici, ripercorrendo tre casi studio di ricerca-azione che esplorano il rapporto dalla scuola al territorio, e tre esperienze di apprendimento incidentale che propongono un percorso inverso, dal territorio alla scuola. Questi studi contribuiscono alla costruzione di un inventario che dà forma a un "codice spaziale dell’imparai" – ispirato al concetto sardo di apprendimento reciproco – utilizzato per sviluppare un gioco di ruolo capace di stimolare interpretazioni dello spazio urbano accessibili e immaginari collettivi. La scuola è quindi interpretata come infrastruttura educativa in transizione, capace di ridefinire il proprio ruolo e di instaurare alleanze territoriali inedite. Allo stesso tempo, lo spazio urbano è proposto come luogo di apprendimento continuo, promuovendo un rinnovato patto socio-ecologico che valorizzi il diritto alla città, partendo dai più giovani come interlocutori privilegiati nel progetto di un futuro condiviso.File | Dimensione | Formato | |
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