Le infrastrutture oggi sono spesso sinonimo di deturpazione. Si tratti di strade o reti energetiche, suscitano una certa repulsione nei paesaggi cui sono destinate. E richiedono sempre dispositivi di mitigazione. Opere che necessitano di ulteriori opere. Eppure le rovine delle infrastrutture antiche rivelano impianti architettonici di incredibile bellezza. Eppure fino al secolo scorso le grandi infrastrutture italiane facevano scuola. L’intero sistema infrastrutturale sul quale oggi si regge l’Italia, dalla mobilità, alla raccolta acque, alla produzione energetica, alla distribuzione di quell’acqua e di quella energia, fino ai sistemi scolastico, ospedaliero, etc risale quasi esclusivamente al secolo scorso. Oggi occorre un aggiornamento e spesso un completamento delle infrastrutture esistenti. Ma soprattutto urge inaugurare una nuova era di infrastrutture del territorio per la messa in sicurezza nei confronti degli eventi estremi ai quali con sempre maggiore frequenza ci sottopone il clima. Con l’accortezza di fare coincidere, laddove possibile, questo piano di “transizione difensiva” con quello di “transizione energetica”. Per una ottimizzazione delle risorse paesaggistiche e economiche. Nella prospettiva di una profonda messa in sicurezza e funzionalità del territorio nazionale, l’articolo affronta il tema dal punto di vista dell’impatto paesaggistico di queste opere, dalla piccola alla grande scala, portando alcuni esempi di progetti infrastrutturali elaborati in questa ottica negli ultimi anni.

Transizione infrastrutturale del paesaggio italiano nell’era del cambiamento climatico e energetico, per il consolidamento del patrimonio architettonico. Nuove mitografie

Pisciella, Susanna
2024-01-01

Abstract

Le infrastrutture oggi sono spesso sinonimo di deturpazione. Si tratti di strade o reti energetiche, suscitano una certa repulsione nei paesaggi cui sono destinate. E richiedono sempre dispositivi di mitigazione. Opere che necessitano di ulteriori opere. Eppure le rovine delle infrastrutture antiche rivelano impianti architettonici di incredibile bellezza. Eppure fino al secolo scorso le grandi infrastrutture italiane facevano scuola. L’intero sistema infrastrutturale sul quale oggi si regge l’Italia, dalla mobilità, alla raccolta acque, alla produzione energetica, alla distribuzione di quell’acqua e di quella energia, fino ai sistemi scolastico, ospedaliero, etc risale quasi esclusivamente al secolo scorso. Oggi occorre un aggiornamento e spesso un completamento delle infrastrutture esistenti. Ma soprattutto urge inaugurare una nuova era di infrastrutture del territorio per la messa in sicurezza nei confronti degli eventi estremi ai quali con sempre maggiore frequenza ci sottopone il clima. Con l’accortezza di fare coincidere, laddove possibile, questo piano di “transizione difensiva” con quello di “transizione energetica”. Per una ottimizzazione delle risorse paesaggistiche e economiche. Nella prospettiva di una profonda messa in sicurezza e funzionalità del territorio nazionale, l’articolo affronta il tema dal punto di vista dell’impatto paesaggistico di queste opere, dalla piccola alla grande scala, portando alcuni esempi di progetti infrastrutturali elaborati in questa ottica negli ultimi anni.
2024
9788899237578
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SPisciella_Atti_XXV_Conferenza_SIU_Cagliari_VOL.03_Mininni-Zoppi_Planum_Publisher_2024.pdf

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