Il saggio indaga la natura solare della piramide egizia a partire da una riflessione sul pensiero di Georges Bataille, secondo cui la piramide rappresenterebbe un raggio di sole solidificato, capace di irradiare senso e decadimento. L’architettura solare è qui intesa come fenomeno fisico e metafisico, in cui la monumentalità si coniuga con la temporalità e il dispendio. Il testo considera lo spazio desertico non solo come luogo geografico ma come condizione globale del pensiero e del progetto, dominato da luce, polvere e perdita. Attraverso riferimenti a studi di egittologia, esplorazioni contemporanee con raggi cosmici e il progetto di Franco Minissi per la conservazione della Barca Solare di Cheope, il saggio mette in luce come l’architettura possa ancora oggi porsi come emissaria del Sole. L’arca progettata da Minissi non rappresenta il Sole ma ne introietta la forza, opponendosi tecnicamente alla sua azione distruttiva. Il saggio propone così un’idea di architettura in bilico tra magia e tecnica, capace di confrontarsi con la dimensione del cosmo e con la solarizzazione dello spazio contemporaneo, per rinnovare il legame tra Terra e Sole.

All’ombra della piramide. Magia e tecnica dell’architettura solare | In the Shadow of the Pyramid. Magic and Technique in Solar Architecture

Alberto Petracchin
2025-01-01

Abstract

Il saggio indaga la natura solare della piramide egizia a partire da una riflessione sul pensiero di Georges Bataille, secondo cui la piramide rappresenterebbe un raggio di sole solidificato, capace di irradiare senso e decadimento. L’architettura solare è qui intesa come fenomeno fisico e metafisico, in cui la monumentalità si coniuga con la temporalità e il dispendio. Il testo considera lo spazio desertico non solo come luogo geografico ma come condizione globale del pensiero e del progetto, dominato da luce, polvere e perdita. Attraverso riferimenti a studi di egittologia, esplorazioni contemporanee con raggi cosmici e il progetto di Franco Minissi per la conservazione della Barca Solare di Cheope, il saggio mette in luce come l’architettura possa ancora oggi porsi come emissaria del Sole. L’arca progettata da Minissi non rappresenta il Sole ma ne introietta la forza, opponendosi tecnicamente alla sua azione distruttiva. Il saggio propone così un’idea di architettura in bilico tra magia e tecnica, capace di confrontarsi con la dimensione del cosmo e con la solarizzazione dello spazio contemporaneo, per rinnovare il legame tra Terra e Sole.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/363049
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