Il contributo discute la prospettiva di un diverso progetto per le coste italiane, a supporto di una politica di cura condivisa per un patrimonio socio-ecologico in degrado, partendo dalle concessioni come dispositivo di gestione che renda realizzabile un progetto di recupero e ripristino ambientale e paesaggistico. Luogo dallo spessore variabile, le coste rappresentano uno spazio di transizione tra terra e acqua, sono un ambito fragile e complesso e possono essere intese come laboratorio di ricerca per capire quali processi ambientali e di gestione sostenibile stanno avvenendo sul territorio, e per analizzare gli impatti che i cambiamenti climatici stanno già provocando. Quasi la metà della superficie litoranea accessibile oggi è occupata da concessioni balneari ad uso turistico-ricreativo, che ne regolamentano la gestione e gli usi. Questo strumento amministrativo, quindi, sembra essere un nodo critico prioritario, tema che riemerge ciclicamente, in vista dello scadere delle concessioni, di anno in anno prorogate, per poter allinearsi alla direttiva europea 2006/123/CE (Bolkestein). A partire dalle esplorazioni del caso-studio dell'Oasi degli Alberoni - un'area protetta alla punta estrema meridionale del Lido di Venezia - il contributo propone alcune prime riflessioni che descrivono lo stato di degrado dell'area e individuano temi e questioni emergenti su cui fondare la riscrittura di una nuova forma di concessione come strumento di cura socio-ecologica, in grado di valorizzare i territorio, preservarlo per le generazioni future e rendere attuabili progetti di trasformazione spaziale rispettosi della fragilità degli habitat costieri.

Un'alternativa per il litorale italiano: le concessioni come strumenti di cura socio-ecologica

Pica, Klarissa;Franzese, Alessia;Nicoletto, Luca
2025-01-01

Abstract

Il contributo discute la prospettiva di un diverso progetto per le coste italiane, a supporto di una politica di cura condivisa per un patrimonio socio-ecologico in degrado, partendo dalle concessioni come dispositivo di gestione che renda realizzabile un progetto di recupero e ripristino ambientale e paesaggistico. Luogo dallo spessore variabile, le coste rappresentano uno spazio di transizione tra terra e acqua, sono un ambito fragile e complesso e possono essere intese come laboratorio di ricerca per capire quali processi ambientali e di gestione sostenibile stanno avvenendo sul territorio, e per analizzare gli impatti che i cambiamenti climatici stanno già provocando. Quasi la metà della superficie litoranea accessibile oggi è occupata da concessioni balneari ad uso turistico-ricreativo, che ne regolamentano la gestione e gli usi. Questo strumento amministrativo, quindi, sembra essere un nodo critico prioritario, tema che riemerge ciclicamente, in vista dello scadere delle concessioni, di anno in anno prorogate, per poter allinearsi alla direttiva europea 2006/123/CE (Bolkestein). A partire dalle esplorazioni del caso-studio dell'Oasi degli Alberoni - un'area protetta alla punta estrema meridionale del Lido di Venezia - il contributo propone alcune prime riflessioni che descrivono lo stato di degrado dell'area e individuano temi e questioni emergenti su cui fondare la riscrittura di una nuova forma di concessione come strumento di cura socio-ecologica, in grado di valorizzare i territorio, preservarlo per le generazioni future e rendere attuabili progetti di trasformazione spaziale rispettosi della fragilità degli habitat costieri.
2025
9788899237745
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/363289
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