La costruzione del Ponte della Costituzione a Venezia, progetto di Santiago Calatrava sul Canal Grande inaugurato nel 2008, è il risultato di un processo di lungo periodo in cui intenzionalità ed esiti finali (in termini di soluzioni progettuali, materialità e pratiche d'uso) si relazionano in modo spesso conflittuale. Dalla volontà di dotare Venezia di un’architettura transnazionale “firmata” da un importante progettista, alle condizioni economiche, tecniche e urbanistiche della sua realizzazione sino ai risultati (non del tutto favorevoli) del suo uso quotidiano, questo contributo si propone di esaminare le dinamiche sottese all’ideazione e costruzione di questa opera pubblica e alle pratiche d’uso dello stesso. Esplora le intersezioni tra le aspirazioni politiche, simboliche ed estetiche dei diversi attori coinvolti, il suo ruolo funzionale all'interno dalla riqualificazione urbana dell’area compresa tra la stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia e Piazzale Roma, e le incongruenze delle soluzioni progettuali e materiali adottate, che influiscono sulla sua percezione e uso contemporanei quale vero e proprio “fatto” architettonico e urbano. Inoltre, l'articolo si propone di indagare l’integrazione del manufatto nel quadro delle politiche di tutela e conservazione del patrimonio culturale di Venezia, in un’arena non di rado caratterizzata da conflittualità tra ambiti di governance globali e locali. A tal fine, ricostruisce il ruolo e le interazioni tra diversi attori, in particolare il Comune e nello specifico il Dipartimento di Opere Pubbliche (in un processo di costruzione di consenso rispetto all'inserimento di un’architettura contemporanea in un ambiente rigidamente tutelato), e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. Infine, l’articolo propone una riflessione sulle relazioni tra il ponte e le trasformazioni spaziali avvenute, dopo la sua realizzazione, nel tessuto urbano circostante. Dal punto di vista metodologico, il contributo si fonda, oltre che sulla revisione della letteratura, analisi di documenti di pianificazione e progettazione forniti da Comune e Soprintendenza, su rassegna stampa e osservazione delle pratiche d’uso dell'area in cui il ponte trova collocazione
Il ponte di Calatrava a Venezia tra progetti transnazionali e pratiche d’uso quotidiane: visioni, strategie, materialità
Basso M.
;Minozzo Gabriel M. A.;Tedesco C.
2025-01-01
Abstract
La costruzione del Ponte della Costituzione a Venezia, progetto di Santiago Calatrava sul Canal Grande inaugurato nel 2008, è il risultato di un processo di lungo periodo in cui intenzionalità ed esiti finali (in termini di soluzioni progettuali, materialità e pratiche d'uso) si relazionano in modo spesso conflittuale. Dalla volontà di dotare Venezia di un’architettura transnazionale “firmata” da un importante progettista, alle condizioni economiche, tecniche e urbanistiche della sua realizzazione sino ai risultati (non del tutto favorevoli) del suo uso quotidiano, questo contributo si propone di esaminare le dinamiche sottese all’ideazione e costruzione di questa opera pubblica e alle pratiche d’uso dello stesso. Esplora le intersezioni tra le aspirazioni politiche, simboliche ed estetiche dei diversi attori coinvolti, il suo ruolo funzionale all'interno dalla riqualificazione urbana dell’area compresa tra la stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia e Piazzale Roma, e le incongruenze delle soluzioni progettuali e materiali adottate, che influiscono sulla sua percezione e uso contemporanei quale vero e proprio “fatto” architettonico e urbano. Inoltre, l'articolo si propone di indagare l’integrazione del manufatto nel quadro delle politiche di tutela e conservazione del patrimonio culturale di Venezia, in un’arena non di rado caratterizzata da conflittualità tra ambiti di governance globali e locali. A tal fine, ricostruisce il ruolo e le interazioni tra diversi attori, in particolare il Comune e nello specifico il Dipartimento di Opere Pubbliche (in un processo di costruzione di consenso rispetto all'inserimento di un’architettura contemporanea in un ambiente rigidamente tutelato), e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. Infine, l’articolo propone una riflessione sulle relazioni tra il ponte e le trasformazioni spaziali avvenute, dopo la sua realizzazione, nel tessuto urbano circostante. Dal punto di vista metodologico, il contributo si fonda, oltre che sulla revisione della letteratura, analisi di documenti di pianificazione e progettazione forniti da Comune e Soprintendenza, su rassegna stampa e osservazione delle pratiche d’uso dell'area in cui il ponte trova collocazioneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.