Negli ultimi anni, il governo dei territori costieri e la gestione delle relazioni tra città e porto hanno sollevato l’interesse di diverse discipline – tra cui la pianificazione – anche con riguardo all’inclusione degli attori sociali nei processi decisionali. Infatti, in questi ambiti sono manifeste le tensioni tra le spinte di fenomeni globali e le esternalità sui contesti e sulle comunità locali che subiscono le trasformazioni, e tra l'influenza dei settori privati e la tutela dell'interesse collettivo. A fronte della necessità da un lato di armonizzazione delle politiche alle varie scale e delle competenze pianificatorie settoriali delle istituzioni, e dall’altro di adottare modelli di policy-making che non si limitino a forme di consultazione pubblica episodica, nei territori si affermano realtà comunitarie che, grazie a consapevolezza e capacità di agency, anticipano le istituzioni competenti nell’emersione dei problemi, costruiscono nuove forme di conoscenza e trame relazionali, chiedendo il riconoscimento della propria azione e la messa a sistema in modelli di governance aperta. Il contributo esplora quattro iniziative indipendenti di gruppi di cittadini e organizzazioni – Comitato Parco del Castello a Bari, FondAzione PRimA’vera a Genova, Lido Pola a Napoli, Poveglia per tutti a Venezia – analizzando le traiettorie con cui le istanze locali legate all’interazione città-porto e alla gestione del demanio marittimo esercitano azioni di denuncia e prefigurazione di alternative, confrontandosi con le istituzioni e delineando prospettive rispetto ai processi di pianificazione e alle politiche collaborative.
Fronti d'onda. Conflitto e inclusione tra azioni dal basso e processi istituzionali nella governance dei fronti portuali e costieri urbani
Sivo, Silvia
2024-01-01
Abstract
Negli ultimi anni, il governo dei territori costieri e la gestione delle relazioni tra città e porto hanno sollevato l’interesse di diverse discipline – tra cui la pianificazione – anche con riguardo all’inclusione degli attori sociali nei processi decisionali. Infatti, in questi ambiti sono manifeste le tensioni tra le spinte di fenomeni globali e le esternalità sui contesti e sulle comunità locali che subiscono le trasformazioni, e tra l'influenza dei settori privati e la tutela dell'interesse collettivo. A fronte della necessità da un lato di armonizzazione delle politiche alle varie scale e delle competenze pianificatorie settoriali delle istituzioni, e dall’altro di adottare modelli di policy-making che non si limitino a forme di consultazione pubblica episodica, nei territori si affermano realtà comunitarie che, grazie a consapevolezza e capacità di agency, anticipano le istituzioni competenti nell’emersione dei problemi, costruiscono nuove forme di conoscenza e trame relazionali, chiedendo il riconoscimento della propria azione e la messa a sistema in modelli di governance aperta. Il contributo esplora quattro iniziative indipendenti di gruppi di cittadini e organizzazioni – Comitato Parco del Castello a Bari, FondAzione PRimA’vera a Genova, Lido Pola a Napoli, Poveglia per tutti a Venezia – analizzando le traiettorie con cui le istanze locali legate all’interazione città-porto e alla gestione del demanio marittimo esercitano azioni di denuncia e prefigurazione di alternative, confrontandosi con le istituzioni e delineando prospettive rispetto ai processi di pianificazione e alle politiche collaborative.File | Dimensione | Formato | |
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