Lauretta Vinciarelli (Arbe, 1943 - New York, 2011), dedicò tutta la sua vita a ricoprire la figura di archi-tetta, artista, insegnante e studiosa di arte e architettura. Laureatasi presso l’Università La Sapienza di Roma all’inizio degli anni Settanta, Lauretta Vinciarelli si è poi trasferita a New York dove si è guadagna-ta una posizione di primato e rilievo all’interno di diverse importanti istituzioni del tempo.Nel corso della sua incredibile carriera ha sviluppato un linguaggio pittorico e architettonico capace di resistere alla verbalizzazione, trasformando il disegno in uno strumento narrativo e di ricerca. Il suo lavoro esplora infatti il potere evocativo della luce e dello spazio, ricercando quelle precise volontà narrative capaci di rendere immaginabile l’architettura. Dal 1987 inoltre dà vita a un ciclo pittorico di magnifici acquerelli rappresentanti architetture sospese nel tempo, generate attraverso una ricerca essenziale e un approccio sottrattivo, dove il superfluo viene rimosso per esaltare l’anima delle forme. L’assenza di una possibile traduzione scritta delle vo-lontà sottese alla sua produzione viene compensata da un uso sistematico del disegno considerato come linguaggio primario di espressione, in linea con il modus operandi americano e italiano del tem-po. L’osservatore inoltre è chiamato a completare l’opera attraverso la propria narrazione, creando un’interpretazione visiva che, misurandosi con l’estasi percettiva, supera la parola.
La narrativa possibile di Lauretta Vinciarelli
Ciprian, Anna
2025-01-01
Abstract
Lauretta Vinciarelli (Arbe, 1943 - New York, 2011), dedicò tutta la sua vita a ricoprire la figura di archi-tetta, artista, insegnante e studiosa di arte e architettura. Laureatasi presso l’Università La Sapienza di Roma all’inizio degli anni Settanta, Lauretta Vinciarelli si è poi trasferita a New York dove si è guadagna-ta una posizione di primato e rilievo all’interno di diverse importanti istituzioni del tempo.Nel corso della sua incredibile carriera ha sviluppato un linguaggio pittorico e architettonico capace di resistere alla verbalizzazione, trasformando il disegno in uno strumento narrativo e di ricerca. Il suo lavoro esplora infatti il potere evocativo della luce e dello spazio, ricercando quelle precise volontà narrative capaci di rendere immaginabile l’architettura. Dal 1987 inoltre dà vita a un ciclo pittorico di magnifici acquerelli rappresentanti architetture sospese nel tempo, generate attraverso una ricerca essenziale e un approccio sottrattivo, dove il superfluo viene rimosso per esaltare l’anima delle forme. L’assenza di una possibile traduzione scritta delle vo-lontà sottese alla sua produzione viene compensata da un uso sistematico del disegno considerato come linguaggio primario di espressione, in linea con il modus operandi americano e italiano del tem-po. L’osservatore inoltre è chiamato a completare l’opera attraverso la propria narrazione, creando un’interpretazione visiva che, misurandosi con l’estasi percettiva, supera la parola.| File | Dimensione | Formato | |
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