Il Decreto Ministeriale 236 (Min. LL.PP., 1989) rappresenta il principale riferimento normativo per l’accessibilità degli spazi pubblici e privati, definendo i requisiti dimensionali minimi che gli ambienti costruiti devono rispettare per garantire la mobilità delle persone con ridotta capacità motoria. Queste norme si basano su standard dimensionali elaborati oltre 35 anni fa, riferiti principalmente a sedie a rotelle a propulsione manuale con misure fisse (75 cm di larghezza, 100 cm di lunghezza e 140 cm di diametro di rotazione). Tali valori sono stati utilizzati per definire gli spazi minimi di manovra e le dimensioni dei passaggi accessibili, come porte, corridoi, ascensori e percorsi esterni, inclusi i marciapiedi. Negli ultimi decenni, tuttavia, si sono registrati significativi progressi tecnologici che hanno portato a una grande varietà di ausili per la mobilità, caratterizzati da caratteristiche morfologiche e funzionali molto diverse da quelle considerate nelle normative originarie. Questa divergenza mette in evidenza una criticità fondamentale: le caratteristiche dello spazio progettato sono determinanti nel consentire o limitare l’autonomia, come sottolineato dall’OMS (2001), e standard dimensionali obsoleti rischiano di trasformarsi in barriere anziché in strumenti di inclusione. Ciò solleva interrogativi rilevanti sulla compatibilità degli ausili per la mobilità contemporanei con i requisiti di accessibilità vigenti e sulle conseguenti implicazioni per la progettazione architettonica, urbana e normativa. Questo studio contribuisce a tale dibattito introducendo un sistema di classificazione duale che categorizza sia l’accessibilità degli spazi sia le tipologie di ausili per la mobilità attualmente disponibili sul mercato. Sulla base di un’ampia revisione di documenti normativi, standard tecnici, cataloghi di prodotti e dati empirici, vengono proposti tre livelli progressivi di accessibilità (A, B e C) per rappresentare una gamma di requisiti spaziali che va dal rispetto degli standard minimi esistenti fino all’accoglienza di ausili motorizzati di maggiori dimensioni, come scooter elettrici. Inoltre, la ricerca presenta una nuova applicazione sotto forma di “mappa di calore dell’accessibilità”, uno strumento digitale concepito per rappresentare e integrare visivamente questi livelli di accessibilità su scala urbana e architettonica. Questo strato dinamico può essere incorporato nelle comuni app GPS, fornendo agli utenti informazioni in tempo reale sui potenziali vincoli spaziali — consentendo di pianificare percorsi che rispecchiano le proprie esigenze di mobilità e le caratteristiche del dispositivo utilizzato. La classificazione proposta e lo strumento digitale di mappatura costituiscono strumenti pratici a supporto di progettisti, decisori politici e utenti nel colmare il divario tra prescrizioni normative e esigenze di mobilità reale. In ultima analisi, questo contributo mira a stimolare un aggiornamento delle normative e a promuovere strategie progettuali adattive che favoriscano l’autonomia e la partecipazione delle persone con mobilità ridotta, riflettendo le tecnologie attuali per la mobilità e i complessi requisiti spaziali che esse comportano.

Ausili per la mobilità: verso nuove norme per la progettazione inclusiva degli spazi.

Perrucci, Giovanni
Writing – Original Draft Preparation
;
Trabucco, Dario
Conceptualization
;
Giacomello, Elena
Methodology
2025-01-01

Abstract

Il Decreto Ministeriale 236 (Min. LL.PP., 1989) rappresenta il principale riferimento normativo per l’accessibilità degli spazi pubblici e privati, definendo i requisiti dimensionali minimi che gli ambienti costruiti devono rispettare per garantire la mobilità delle persone con ridotta capacità motoria. Queste norme si basano su standard dimensionali elaborati oltre 35 anni fa, riferiti principalmente a sedie a rotelle a propulsione manuale con misure fisse (75 cm di larghezza, 100 cm di lunghezza e 140 cm di diametro di rotazione). Tali valori sono stati utilizzati per definire gli spazi minimi di manovra e le dimensioni dei passaggi accessibili, come porte, corridoi, ascensori e percorsi esterni, inclusi i marciapiedi. Negli ultimi decenni, tuttavia, si sono registrati significativi progressi tecnologici che hanno portato a una grande varietà di ausili per la mobilità, caratterizzati da caratteristiche morfologiche e funzionali molto diverse da quelle considerate nelle normative originarie. Questa divergenza mette in evidenza una criticità fondamentale: le caratteristiche dello spazio progettato sono determinanti nel consentire o limitare l’autonomia, come sottolineato dall’OMS (2001), e standard dimensionali obsoleti rischiano di trasformarsi in barriere anziché in strumenti di inclusione. Ciò solleva interrogativi rilevanti sulla compatibilità degli ausili per la mobilità contemporanei con i requisiti di accessibilità vigenti e sulle conseguenti implicazioni per la progettazione architettonica, urbana e normativa. Questo studio contribuisce a tale dibattito introducendo un sistema di classificazione duale che categorizza sia l’accessibilità degli spazi sia le tipologie di ausili per la mobilità attualmente disponibili sul mercato. Sulla base di un’ampia revisione di documenti normativi, standard tecnici, cataloghi di prodotti e dati empirici, vengono proposti tre livelli progressivi di accessibilità (A, B e C) per rappresentare una gamma di requisiti spaziali che va dal rispetto degli standard minimi esistenti fino all’accoglienza di ausili motorizzati di maggiori dimensioni, come scooter elettrici. Inoltre, la ricerca presenta una nuova applicazione sotto forma di “mappa di calore dell’accessibilità”, uno strumento digitale concepito per rappresentare e integrare visivamente questi livelli di accessibilità su scala urbana e architettonica. Questo strato dinamico può essere incorporato nelle comuni app GPS, fornendo agli utenti informazioni in tempo reale sui potenziali vincoli spaziali — consentendo di pianificare percorsi che rispecchiano le proprie esigenze di mobilità e le caratteristiche del dispositivo utilizzato. La classificazione proposta e lo strumento digitale di mappatura costituiscono strumenti pratici a supporto di progettisti, decisori politici e utenti nel colmare il divario tra prescrizioni normative e esigenze di mobilità reale. In ultima analisi, questo contributo mira a stimolare un aggiornamento delle normative e a promuovere strategie progettuali adattive che favoriscano l’autonomia e la partecipazione delle persone con mobilità ridotta, riflettendo le tecnologie attuali per la mobilità e i complessi requisiti spaziali che esse comportano.
2025
9791259532008
9791259531889
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