Grazie al trend negativo il problema della sicurezza nei posti di lavoro non può evitare di lasciare sul campo, come in una guerra vera e propria, morti e feriti. Le motivazioni sono molteplici e sovente fra loro interrelate. La logica del massimo ribasso negli appalti pubblici, ad esempio, produce un perverso ricorso al meccanismo del subappalto, spesso affidandosi a imprese dalla dubbia regolarità che tagliano ogni costo possibile per rientrare nei parametri del prezzo più basso, innescando in caduta anche il problema della concorrenza sleale. Per essere competitive le aziende si trovano a dover fare i conti con la riduzione, e persino l’eliminazione di tutti gli oneri improduttivi. Uno dei primi riguarda proprio la sicurezza, considerata un mero costo sul quale si può speculare. La formazione, le pianificazioni, le consulenze, le dotazioni, la pulizia, i ponteggi ed ogni più piccola attrezzatura destinata all’incremento della sicurezza possono costituire oggetto di eliminazione, considerandola non solo superflua, ma soprattutto inutilmente dispendiosa. Un operaio imbragato e fornito di ogni dotazione protettiva, così come ogni ponteggio a norma incidono palesemente sui tempi di esecuzione, che si traducono direttamente in costi orari degli operai provocati dall’incremento della durata delle lavorazioni.

Insicurezza certa. Alcuni dati statistici

ZENNARO, PIETRO
2011-01-01

Abstract

Grazie al trend negativo il problema della sicurezza nei posti di lavoro non può evitare di lasciare sul campo, come in una guerra vera e propria, morti e feriti. Le motivazioni sono molteplici e sovente fra loro interrelate. La logica del massimo ribasso negli appalti pubblici, ad esempio, produce un perverso ricorso al meccanismo del subappalto, spesso affidandosi a imprese dalla dubbia regolarità che tagliano ogni costo possibile per rientrare nei parametri del prezzo più basso, innescando in caduta anche il problema della concorrenza sleale. Per essere competitive le aziende si trovano a dover fare i conti con la riduzione, e persino l’eliminazione di tutti gli oneri improduttivi. Uno dei primi riguarda proprio la sicurezza, considerata un mero costo sul quale si può speculare. La formazione, le pianificazioni, le consulenze, le dotazioni, la pulizia, i ponteggi ed ogni più piccola attrezzatura destinata all’incremento della sicurezza possono costituire oggetto di eliminazione, considerandola non solo superflua, ma soprattutto inutilmente dispendiosa. Un operaio imbragato e fornito di ogni dotazione protettiva, così come ogni ponteggio a norma incidono palesemente sui tempi di esecuzione, che si traducono direttamente in costi orari degli operai provocati dall’incremento della durata delle lavorazioni.
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