La mostra "Die Wohnung unserer Zeit" (L'abitazione del nostro tempo), tenutasi a Berlino nel 1931 sotto la direzione artistica di Ludwig Mies van der Rohe, segnò un momento cruciale nel dibattito sull'abitazione moderna. Al centro di questo evento vi fu il contributo significativo, ma spesso trascurato, di Lilly Reich, il cui coinvolgimento si estese dal lavoro curatoriale alla sperimentazione architettonica. Tra il 1927 e il 1931, la collaborazione tra Reich e Mies van der Rohe si sviluppò attraverso una serie di progetti espositivi – da "Die Wohnung" a Stoccarda al "Café Samt und Seide" a Berlino – rivelando un linguaggio spaziale e materico in continua evoluzione. Progetti come il "Glasraum" e il "Linoleumraum" dimostrano un interesse comune nel ridefinire lo spazio architettonico attraverso la continuità dei materiali, la trasparenza e il movimento, mettendo al contempo in evidenza la profonda competenza di Reich nella progettazione di mostre e il suo vocabolario progettuale autonomo. La mostra di Berlino del 1931 culminò nella realizzazione di due prototipi di abitazioni adiacenti: la “Casa al piano terra”, attribuita a Reich, e la “Casa per una coppia senza figli” di Mies van der Rohe. Queste costruzioni articolavano una grammatica spaziale comune basata su griglie modulari, partizioni atettoniche e l'esplorazione delle soglie tra interno ed esterno, rivelando affinità e differenze nei loro approcci progettuali. Questa intersezione tra autorevolezza collaborativa e individuale sfida la storiografia architettonica tradizionale, posizionando Lilly Reich non come una figura ausiliaria, ma come una figura chiave nella formulazione dello spazio domestico moderno. Il suo lavoro, fondato su decenni di esperienza con il materiale tessile, il progetto di interni e allestimenti, traduce un linguaggio progettuale coerente definito da chiarezza spaziale, economia dei materiali e un'intelligenza architettonica sviluppata in contesti disciplinari diversi. Le opere di questo periodo definiscono un dialogo complesso e in evoluzione che ha costruito la risposta architettonica alla domanda: qual è l'abitazione del nostro tempo? | The 1931 exhibition "Die Wohnung unserer Zeit", held in Berlin under the artistic direction of Ludwig Mies van der Rohe, marked a pivotal moment in the discourse on modern dwelling. Central to this event was the significant yet often overlooked contribution of Lilly Reich, whose involvement extended from curatorial work to architectural experimentation. Between 1927 and 1931, the collaborative engagement between Reich and Mies van der Rohe developed through a sequence of exhibition projects – from "Die Wohnung" in Stuttgart to the "Café Samt und Seide" in Berlin – revealing an evolving spatial and material language. Projects such as the "Glasraum" and "Linoleumraum" demonstrate a shared interest in redefining architectural space through material continuity, transparency, and movement, while simultaneously highlighting Reich’s deep expertise in exhibition design and her autonomous design vocabulary. The 1931 Berlin exhibition culminated in the realisation of two adjacent dwelling prototypes: the “House at the Ground Floor”, attributed to Reich, and the “House for a childless Couple” by Mies van der Rohe. These constructions articulated a common spatial grammar based on modular grids, atectonic partitions, and the exploration of thresholds between interior and exterior, revealing both convergence and distinction in their design approaches. This intersection of collaborative and individual authorship challenges traditional architectural historiography, positioning Lilly Reich not as an auxiliary figure, but as a key contributor to the formulation of modern domestic space. Her work, grounded in decades of experience with fabrics, interiors, and exhibition settings, translates a coherent design language defined by spatial clarity, material economy, and an architectural intelligence developed across disciplinary contexts. The works from this period embody a complex and evolving dialogue that shaped the architectural response to the question: what is the dwelling of our time?
“L’abitazione del nostro tempo non esiste ancora”. Lilly Reich e Ludwig Mies van der Rohe (1927-1931)
Conti, Giulia
2025-01-01
Abstract
La mostra "Die Wohnung unserer Zeit" (L'abitazione del nostro tempo), tenutasi a Berlino nel 1931 sotto la direzione artistica di Ludwig Mies van der Rohe, segnò un momento cruciale nel dibattito sull'abitazione moderna. Al centro di questo evento vi fu il contributo significativo, ma spesso trascurato, di Lilly Reich, il cui coinvolgimento si estese dal lavoro curatoriale alla sperimentazione architettonica. Tra il 1927 e il 1931, la collaborazione tra Reich e Mies van der Rohe si sviluppò attraverso una serie di progetti espositivi – da "Die Wohnung" a Stoccarda al "Café Samt und Seide" a Berlino – rivelando un linguaggio spaziale e materico in continua evoluzione. Progetti come il "Glasraum" e il "Linoleumraum" dimostrano un interesse comune nel ridefinire lo spazio architettonico attraverso la continuità dei materiali, la trasparenza e il movimento, mettendo al contempo in evidenza la profonda competenza di Reich nella progettazione di mostre e il suo vocabolario progettuale autonomo. La mostra di Berlino del 1931 culminò nella realizzazione di due prototipi di abitazioni adiacenti: la “Casa al piano terra”, attribuita a Reich, e la “Casa per una coppia senza figli” di Mies van der Rohe. Queste costruzioni articolavano una grammatica spaziale comune basata su griglie modulari, partizioni atettoniche e l'esplorazione delle soglie tra interno ed esterno, rivelando affinità e differenze nei loro approcci progettuali. Questa intersezione tra autorevolezza collaborativa e individuale sfida la storiografia architettonica tradizionale, posizionando Lilly Reich non come una figura ausiliaria, ma come una figura chiave nella formulazione dello spazio domestico moderno. Il suo lavoro, fondato su decenni di esperienza con il materiale tessile, il progetto di interni e allestimenti, traduce un linguaggio progettuale coerente definito da chiarezza spaziale, economia dei materiali e un'intelligenza architettonica sviluppata in contesti disciplinari diversi. Le opere di questo periodo definiscono un dialogo complesso e in evoluzione che ha costruito la risposta architettonica alla domanda: qual è l'abitazione del nostro tempo? | The 1931 exhibition "Die Wohnung unserer Zeit", held in Berlin under the artistic direction of Ludwig Mies van der Rohe, marked a pivotal moment in the discourse on modern dwelling. Central to this event was the significant yet often overlooked contribution of Lilly Reich, whose involvement extended from curatorial work to architectural experimentation. Between 1927 and 1931, the collaborative engagement between Reich and Mies van der Rohe developed through a sequence of exhibition projects – from "Die Wohnung" in Stuttgart to the "Café Samt und Seide" in Berlin – revealing an evolving spatial and material language. Projects such as the "Glasraum" and "Linoleumraum" demonstrate a shared interest in redefining architectural space through material continuity, transparency, and movement, while simultaneously highlighting Reich’s deep expertise in exhibition design and her autonomous design vocabulary. The 1931 Berlin exhibition culminated in the realisation of two adjacent dwelling prototypes: the “House at the Ground Floor”, attributed to Reich, and the “House for a childless Couple” by Mies van der Rohe. These constructions articulated a common spatial grammar based on modular grids, atectonic partitions, and the exploration of thresholds between interior and exterior, revealing both convergence and distinction in their design approaches. This intersection of collaborative and individual authorship challenges traditional architectural historiography, positioning Lilly Reich not as an auxiliary figure, but as a key contributor to the formulation of modern domestic space. Her work, grounded in decades of experience with fabrics, interiors, and exhibition settings, translates a coherent design language defined by spatial clarity, material economy, and an architectural intelligence developed across disciplinary contexts. The works from this period embody a complex and evolving dialogue that shaped the architectural response to the question: what is the dwelling of our time?| File | Dimensione | Formato | |
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