Questo contributo vuole esporre gli esiti e le strategie di una fortunata esperienza didattica allo IUAV, in cui studenti debuttanti hanno appreso e utilizzato i fondamenti della geometria descrittiva, del rilievo e della modellazione digitale in un unico corso coordinato, attraverso un apprendimento di queste discipline forzatamente – a causa del 'surreale' ordinamento degli studi del corso di laurea in scienze dell'architettura – compresso al primo anno di corso e nei suoi primi, pochi mesi. L'obiettivo didattico è stato raggiunto tramite una strategia concepita come un viaggio di andata e ritorno tra immagine e modello. 1 – Dall'immagine al modello Facendo iniziare lo studio della geometria descrittiva dal metodo delle proiezioni centrali (secondo una certa tradizione italo-svizzera) e dal suo inverso (la fotogrammetria elementare) si è tradotto subito l'antico metodo di rappresentazione della “assonometria-prospettiva” – formalizzato nel tardo Ottocento da Stanislao Vecchi – in funzioni paragonabili a una forma di foto-modellazione offerta da un software gratuito e dotato di un'interfaccia sufficientemente intuitiva da poter essere assimilato in breve tempo da ogni studente neofita. 2 – Dal rilievo al modello Accedendo così al al metodo di Monge, e trattandolo congiuntamente alle tecniche del rilievo topografico, si sono applicate le tecniche apprese (modellazione da fotografia ed un primo rilievo speditivo) al rilievo altimetrico e planimetrico dell'intera area dei padiglioni della Biennale di Venezia nei giardini di Castello, suddivisa per gruppi di studenti attestati ciascuno su un padiglione e sul suo intorno. Tramite questa suddivisione di temi, ogni gruppo aveva l'onere di dover poi interdefinire il proprio modello digitale con quelli degli altri gruppi, per poter costruire un unico elaborato tridimensionale dell'area, comprensivo di edifici, terreno e vegetazione rilevante, in maniera collaborativa. 3 – Dal modello alla tavola Completando il quadro dei metodi di rappresentazione grafica attraverso – lo studio delle assonometrie e dei codici tradizionali di espressione grafica, al tratto e attraverso minimali campiture – si sono costruite rappresentazioni tabulari dei modelli, destinate alla stampa e all'esposizione secondo gli scopi e le modalità tipografiche plurisecolari del disegno architettonico. La geometria descrittiva è dunque tornata nelle sue applicazioni tradizionali nella messa in tavola del modello; operazione concepita e perseguita applicando le relazioni omografiche tra diverse rappresentazioni proiettive di una medesima figura di un corpo edilizio. in modo da renderne intelligibili forma dimensione e comportamento luministico. Il contributo consiste essenzialmente in dimostrazioni grafiche e, oltre a una raccolta di tavole, potrebbe comprendere diversi modelli digitali esperibili.

Quam maximis potest itineribus: andata e ritorno della costruzione tra immagine e modello nello spazio grafico della geometria descrittiva

BALLARIN, MATTEO;GAY, FABRIZIO
2012-01-01

Abstract

Questo contributo vuole esporre gli esiti e le strategie di una fortunata esperienza didattica allo IUAV, in cui studenti debuttanti hanno appreso e utilizzato i fondamenti della geometria descrittiva, del rilievo e della modellazione digitale in un unico corso coordinato, attraverso un apprendimento di queste discipline forzatamente – a causa del 'surreale' ordinamento degli studi del corso di laurea in scienze dell'architettura – compresso al primo anno di corso e nei suoi primi, pochi mesi. L'obiettivo didattico è stato raggiunto tramite una strategia concepita come un viaggio di andata e ritorno tra immagine e modello. 1 – Dall'immagine al modello Facendo iniziare lo studio della geometria descrittiva dal metodo delle proiezioni centrali (secondo una certa tradizione italo-svizzera) e dal suo inverso (la fotogrammetria elementare) si è tradotto subito l'antico metodo di rappresentazione della “assonometria-prospettiva” – formalizzato nel tardo Ottocento da Stanislao Vecchi – in funzioni paragonabili a una forma di foto-modellazione offerta da un software gratuito e dotato di un'interfaccia sufficientemente intuitiva da poter essere assimilato in breve tempo da ogni studente neofita. 2 – Dal rilievo al modello Accedendo così al al metodo di Monge, e trattandolo congiuntamente alle tecniche del rilievo topografico, si sono applicate le tecniche apprese (modellazione da fotografia ed un primo rilievo speditivo) al rilievo altimetrico e planimetrico dell'intera area dei padiglioni della Biennale di Venezia nei giardini di Castello, suddivisa per gruppi di studenti attestati ciascuno su un padiglione e sul suo intorno. Tramite questa suddivisione di temi, ogni gruppo aveva l'onere di dover poi interdefinire il proprio modello digitale con quelli degli altri gruppi, per poter costruire un unico elaborato tridimensionale dell'area, comprensivo di edifici, terreno e vegetazione rilevante, in maniera collaborativa. 3 – Dal modello alla tavola Completando il quadro dei metodi di rappresentazione grafica attraverso – lo studio delle assonometrie e dei codici tradizionali di espressione grafica, al tratto e attraverso minimali campiture – si sono costruite rappresentazioni tabulari dei modelli, destinate alla stampa e all'esposizione secondo gli scopi e le modalità tipografiche plurisecolari del disegno architettonico. La geometria descrittiva è dunque tornata nelle sue applicazioni tradizionali nella messa in tavola del modello; operazione concepita e perseguita applicando le relazioni omografiche tra diverse rappresentazioni proiettive di una medesima figura di un corpo edilizio. in modo da renderne intelligibili forma dimensione e comportamento luministico. Il contributo consiste essenzialmente in dimostrazioni grafiche e, oltre a una raccolta di tavole, potrebbe comprendere diversi modelli digitali esperibili.
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