In occasione del congresso internazionale degli architetti a Berlino, la rivista Bauwelt ha richiesto dieci contributi su altrettante microstorie della città. Il mio saggio su Potsdamer plaz ricostruisce i tre concorsi che hanno polarizzato la discussione sull'area. La mia posizione, decisamente critica per gli esiti urbani voluti dal Baumeister Stimmann, si basano sulle conclusione del primo, interessante , concorso. Centrale, in quell'occasione, la posizione dei gruppi in materia di "riunificazione" o "separazione" tra le parti della città segnate dalla ferita del muro. La mia posizione , condivisa dai progetti perdenti, insiste sulla impossibilità di "distruggere" il Kulturforum, progetto realizzato con edifici importanti, ma voluto dalla Germania Ovest come operazione di "muro contro muro" rispetto alla chiusura della Repubblica Democratica. L'impossibilità di ripristinare la Berlino unitaria, almeno in questo punto, produce i malintesi di "riammagliamento" presenti in tutte le soluzioni dei progetti vincitori. Ultimo acuto, la realizzazione, sul piano di altri, di R.Piano, che pur producendo un frammento nuovo, crea l'impressione ossimorica di aver messo facciate moderne a corpi preesistenti ( mai esistiti) con un pastiche morfologico-linguistico di rara inefficacia.

Nouva Potsdamer Platz

GALANTINO, MAURO
2002-01-01

Abstract

In occasione del congresso internazionale degli architetti a Berlino, la rivista Bauwelt ha richiesto dieci contributi su altrettante microstorie della città. Il mio saggio su Potsdamer plaz ricostruisce i tre concorsi che hanno polarizzato la discussione sull'area. La mia posizione, decisamente critica per gli esiti urbani voluti dal Baumeister Stimmann, si basano sulle conclusione del primo, interessante , concorso. Centrale, in quell'occasione, la posizione dei gruppi in materia di "riunificazione" o "separazione" tra le parti della città segnate dalla ferita del muro. La mia posizione , condivisa dai progetti perdenti, insiste sulla impossibilità di "distruggere" il Kulturforum, progetto realizzato con edifici importanti, ma voluto dalla Germania Ovest come operazione di "muro contro muro" rispetto alla chiusura della Repubblica Democratica. L'impossibilità di ripristinare la Berlino unitaria, almeno in questo punto, produce i malintesi di "riammagliamento" presenti in tutte le soluzioni dei progetti vincitori. Ultimo acuto, la realizzazione, sul piano di altri, di R.Piano, che pur producendo un frammento nuovo, crea l'impressione ossimorica di aver messo facciate moderne a corpi preesistenti ( mai esistiti) con un pastiche morfologico-linguistico di rara inefficacia.
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