La comunicazione espone i risultati di una ricerca condotta su un caso di sviluppo endogeno del Veneto, particolarmente circoscritto sotto il profilo spaziale e singolare, quanto ad attività intrapresa. La ricerca si è proposta di indagare sulle condizioni che hanno favorito l'innesco e il successo dell'iniziativa e, in particolare, sugli elementi di natura storica e culturale che hanno portato alla formazione di uno spirito di intrapresa particolarmente spiccato. I risultati, da un lato confermano sia la tesi secondo cui lo sviluppo endogeno è favorito dalla presenza di reti di impegno civico (Putnam, 1993), sia quella secondo cui la pattuglia degli imprenditori pionieri appartiene all'élite locale (Mills, 1945), la quale, in ambiente agricolo, è solitamente costituita dal ceto dei mezzadri (Bagnasco, Trigiglia, 1984; Paci, 1999). D'altro canto, se ne discostano, in quanto le capacità imprenditoriali risultano essersi originariamente formate nell'arena dell'azione comunitaria e non, come viene generalmente suggerito, nell'ambito dell'azione individuale e in particolare, ancora in ambiente agricolo, nella conduzione delle rispettive aziende. Infine, la marginalità socio-spaziale si conferma come una condizione favorevole per formarsi di comportamenti trasgressivo/innovativi, precursori dello spirito imprenditoriale (Pagani, 1964; Stallybrass, White, 1986), ma a patto, ancora una volta, che essi si esercitino sul piano dell'azione collettiva.
La costruzione sociale dello spirito d’impresa. Lezioni tratte da una vicenda di sviluppo locale
CUSINATO, AUGUSTO;
2002-01-01
Abstract
La comunicazione espone i risultati di una ricerca condotta su un caso di sviluppo endogeno del Veneto, particolarmente circoscritto sotto il profilo spaziale e singolare, quanto ad attività intrapresa. La ricerca si è proposta di indagare sulle condizioni che hanno favorito l'innesco e il successo dell'iniziativa e, in particolare, sugli elementi di natura storica e culturale che hanno portato alla formazione di uno spirito di intrapresa particolarmente spiccato. I risultati, da un lato confermano sia la tesi secondo cui lo sviluppo endogeno è favorito dalla presenza di reti di impegno civico (Putnam, 1993), sia quella secondo cui la pattuglia degli imprenditori pionieri appartiene all'élite locale (Mills, 1945), la quale, in ambiente agricolo, è solitamente costituita dal ceto dei mezzadri (Bagnasco, Trigiglia, 1984; Paci, 1999). D'altro canto, se ne discostano, in quanto le capacità imprenditoriali risultano essersi originariamente formate nell'arena dell'azione comunitaria e non, come viene generalmente suggerito, nell'ambito dell'azione individuale e in particolare, ancora in ambiente agricolo, nella conduzione delle rispettive aziende. Infine, la marginalità socio-spaziale si conferma come una condizione favorevole per formarsi di comportamenti trasgressivo/innovativi, precursori dello spirito imprenditoriale (Pagani, 1964; Stallybrass, White, 1986), ma a patto, ancora una volta, che essi si esercitino sul piano dell'azione collettiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.