La verifica del patrimonio culturale di proprietà pubblica, imposta a partire dal 2004 dal Codice dei Beni Culturali, è stata l’occasione per rileggere e ridefinire la questione della tutela a Trieste. I vincoli decretati a partire dal 1919 (circa 400) costituiscono infatti le tracce di un progressivo processo di acquisizione da parte della collettività di valori e memorie; sono il presupposto e l’occasione per una riflessione complessiva sulla identità architettonica della città. La ricerca, frutto dell’accordo tra Direzione dei Beni Culturale e Comune di Trieste si è strutturata per fasi (analisi dei beni tutelati, acquisizione di documentazione iconografica integrativa, analisi dirette, verifica dell’interesse culturale, pubblicazione nel sito web del Comune) ed è stata l’occasione per coinvolgere nel lavoro di ricerca giovani laureati in materie storiche e in architettura.
L’Atlante dei Beni Culturali. Il patrimonio costruito di Trieste
BENEDETTI, ANDREA
2005-01-01
Abstract
La verifica del patrimonio culturale di proprietà pubblica, imposta a partire dal 2004 dal Codice dei Beni Culturali, è stata l’occasione per rileggere e ridefinire la questione della tutela a Trieste. I vincoli decretati a partire dal 1919 (circa 400) costituiscono infatti le tracce di un progressivo processo di acquisizione da parte della collettività di valori e memorie; sono il presupposto e l’occasione per una riflessione complessiva sulla identità architettonica della città. La ricerca, frutto dell’accordo tra Direzione dei Beni Culturale e Comune di Trieste si è strutturata per fasi (analisi dei beni tutelati, acquisizione di documentazione iconografica integrativa, analisi dirette, verifica dell’interesse culturale, pubblicazione nel sito web del Comune) ed è stata l’occasione per coinvolgere nel lavoro di ricerca giovani laureati in materie storiche e in architettura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.