L’introduzione dello scanner 3D nel rilevamento dell’architettura ha prodotto un concreto salto di spin, rendendo verosimile la realizzazione di un’utopia: disporre di un modello digitale tridimensionale geometricamente congruente, punto per punto, con il manufatto reale. Tuttavia, come spesso accade, la soluzione di un problema comporta l’introduzione di altre questioni da risolvere, senz’altro più interessanti e raffinate, ma del tutto nuove e dunque da ordinare e comporre prima ancora di affrontarle. Una, tra queste, riguarda il rilievo eseguito per lo studio delle caratteristiche geometriche e proporzionali di particolari architettonici dotati di peculiarità essenziali, come ad esempio cupole, volte, colonne, modanature. In tal caso la “nuvola” di punti rilevati - pur consentendo di definire facilmente le superfici interpolanti, rendendo dunque visibile il modello e confrontabile con la realtà – poco o nulla dice sulle reali dimensioni di progetto delle varie membrature, sulle proporzioni pensate dall’architetto, sulle forme primarie alle quali fanno riferimento. Né del resto potrebbe, stante la pur piccola incertezza di misura, il degrado a volte millenario, le imprecisioni costruttive. La ricerca delle proporzioni e delle forme primitive, in breve il ripercorrere a ritroso la fase progettuale, deve comunque fare uso dell’intuito, dell’esperienza e della conoscenza umana. Ci si trova, pertanto, nella condizione di possedere le migliori informazioni teoricamente necessarie per l’analisi, ma di doverle interpretare, ordinare e vagliare. Per far questo è necessario l’uso di appositi software i quali non solo dovranno ridurre la complessità geometrica della superficie interpolante (mesh) – giungendo, dunque, all’identificazione delle forme primarie di progetto -, ma dovranno anche, trattandosi di architetture storiche, tener conto delle dimensioni e soprattutto dei rapporti e delle proporzioni tra le varie membrature.
Sulla ricerca delle proporzioni e della vera forma di particolari architettonici rilevati con scanner 3D: definizione delle caratteristiche di un software specifi
TREVISAN, CAMILLO
2002-01-01
Abstract
L’introduzione dello scanner 3D nel rilevamento dell’architettura ha prodotto un concreto salto di spin, rendendo verosimile la realizzazione di un’utopia: disporre di un modello digitale tridimensionale geometricamente congruente, punto per punto, con il manufatto reale. Tuttavia, come spesso accade, la soluzione di un problema comporta l’introduzione di altre questioni da risolvere, senz’altro più interessanti e raffinate, ma del tutto nuove e dunque da ordinare e comporre prima ancora di affrontarle. Una, tra queste, riguarda il rilievo eseguito per lo studio delle caratteristiche geometriche e proporzionali di particolari architettonici dotati di peculiarità essenziali, come ad esempio cupole, volte, colonne, modanature. In tal caso la “nuvola” di punti rilevati - pur consentendo di definire facilmente le superfici interpolanti, rendendo dunque visibile il modello e confrontabile con la realtà – poco o nulla dice sulle reali dimensioni di progetto delle varie membrature, sulle proporzioni pensate dall’architetto, sulle forme primarie alle quali fanno riferimento. Né del resto potrebbe, stante la pur piccola incertezza di misura, il degrado a volte millenario, le imprecisioni costruttive. La ricerca delle proporzioni e delle forme primitive, in breve il ripercorrere a ritroso la fase progettuale, deve comunque fare uso dell’intuito, dell’esperienza e della conoscenza umana. Ci si trova, pertanto, nella condizione di possedere le migliori informazioni teoricamente necessarie per l’analisi, ma di doverle interpretare, ordinare e vagliare. Per far questo è necessario l’uso di appositi software i quali non solo dovranno ridurre la complessità geometrica della superficie interpolante (mesh) – giungendo, dunque, all’identificazione delle forme primarie di progetto -, ma dovranno anche, trattandosi di architetture storiche, tener conto delle dimensioni e soprattutto dei rapporti e delle proporzioni tra le varie membrature.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.