BASED ON THE ASSUMPTION THAT "DRAWING" AIMS AT PROVIDING THE MOST EFFECTIVE EXPRESSION OF THE FIGURAL GEOMETRY OF VISUAL, NATURAL OR ARTIFICIAL OBJECTS, THIS PAPER PROPOSES TO ANALYSE TWO BRANCHES OF THE DISCIPLINE: J) A NOTION OF "FIGURAL GEOMETRY" OF THE BODIES CONSISTING OF A "FIGURATIVE" (ICONIC AND ANALOGICAL) AND A "PLASTIC" (MEREOLOGICAL AND GESTALTIC) COMPONENT; 2) NEW "FORM" (EIDETIC) CATEGORIES MORE SUITABLE FOR THE COMPREHENSION OF THE MAIN AESTHETIC ARTEFACTS - FROM CITY TO DECORATION - RESULTING FROM SOME MORPHOGENETIC MODELS, ESPECIALLY THOSE DEVELOPED BY lURING AND THOM. Premesso che la principale ragione della disciplina accademica (dal 1563) dal “Disegno” è quella di fornire efficace espressione delle geometrie figurali degli oggetti visuali, naturali o artefatti, l'oggetto dello studio è l'apporto delle morfografie naturalistiche nel fornire categorie di “forma” più adeguate alla comprensione dei grandi artefatti estetici: dalla città all'ornamento. Lo stato dell'arte e riferimenti bibliografici principali sul tema risultano dall'intreccio del filone delle morfogenesi naturalistiche – da Thompson (On Growth and Form), Waddington (The Epigenetics...),Turing (The Chemical Basis of Morphogenesis) fino a Thom (Esquisse d'une sémiophysique) – con quelle che H. A. Simon (1969) intitolava The sciences of the artificial, ovvero quella scienza del progetto che, altrimenti, Alexander trattava in architettura e urbanistica nelle sue Notes on the Synthesis of Form (1964). Il metodo adottato nella ricerca affronta la questione delle nuove categorie morfografiche da punti vista complementari: il primo autore muove da un punto di vista generale e strutturale (semiotico); il secondo autore affronta il caso notevole del modello morfogenetico di Turing e di alcune delle sue applicazioni nella simulazione di pattern prima ritenuti solo stocastici. L'estensione del modello alla simulazione di pattern insediativi o decorativi è poi vista nella cornice dei nuovi strumenti e categorie del disegno degli artefatti. 4) L'Obiettivo più essenziale del contributo è dimostrare come oggi la disciplina del “Disegno” intesa come morfografia degli artefatti possa giovarsi 1) di nuove categorie della forma provenienti da alcuni modelli della morfogenesi, specie quelli assai diversi di Turing e di Thom, 2) di una nozione di “geometria figurale” articolabile in livello figurativo (analogico) e livello plastico (mereologico).

Il disegno dell'indiscernibile: morfogenesi & morfografia degli artefatti = Drawing the indiscernible: morphogenesis & morphography of the artefacts

GAY, FABRIZIO;CAZZARO, Irene
2016-01-01

Abstract

BASED ON THE ASSUMPTION THAT "DRAWING" AIMS AT PROVIDING THE MOST EFFECTIVE EXPRESSION OF THE FIGURAL GEOMETRY OF VISUAL, NATURAL OR ARTIFICIAL OBJECTS, THIS PAPER PROPOSES TO ANALYSE TWO BRANCHES OF THE DISCIPLINE: J) A NOTION OF "FIGURAL GEOMETRY" OF THE BODIES CONSISTING OF A "FIGURATIVE" (ICONIC AND ANALOGICAL) AND A "PLASTIC" (MEREOLOGICAL AND GESTALTIC) COMPONENT; 2) NEW "FORM" (EIDETIC) CATEGORIES MORE SUITABLE FOR THE COMPREHENSION OF THE MAIN AESTHETIC ARTEFACTS - FROM CITY TO DECORATION - RESULTING FROM SOME MORPHOGENETIC MODELS, ESPECIALLY THOSE DEVELOPED BY lURING AND THOM. Premesso che la principale ragione della disciplina accademica (dal 1563) dal “Disegno” è quella di fornire efficace espressione delle geometrie figurali degli oggetti visuali, naturali o artefatti, l'oggetto dello studio è l'apporto delle morfografie naturalistiche nel fornire categorie di “forma” più adeguate alla comprensione dei grandi artefatti estetici: dalla città all'ornamento. Lo stato dell'arte e riferimenti bibliografici principali sul tema risultano dall'intreccio del filone delle morfogenesi naturalistiche – da Thompson (On Growth and Form), Waddington (The Epigenetics...),Turing (The Chemical Basis of Morphogenesis) fino a Thom (Esquisse d'une sémiophysique) – con quelle che H. A. Simon (1969) intitolava The sciences of the artificial, ovvero quella scienza del progetto che, altrimenti, Alexander trattava in architettura e urbanistica nelle sue Notes on the Synthesis of Form (1964). Il metodo adottato nella ricerca affronta la questione delle nuove categorie morfografiche da punti vista complementari: il primo autore muove da un punto di vista generale e strutturale (semiotico); il secondo autore affronta il caso notevole del modello morfogenetico di Turing e di alcune delle sue applicazioni nella simulazione di pattern prima ritenuti solo stocastici. L'estensione del modello alla simulazione di pattern insediativi o decorativi è poi vista nella cornice dei nuovi strumenti e categorie del disegno degli artefatti. 4) L'Obiettivo più essenziale del contributo è dimostrare come oggi la disciplina del “Disegno” intesa come morfografia degli artefatti possa giovarsi 1) di nuove categorie della forma provenienti da alcuni modelli della morfogenesi, specie quelli assai diversi di Turing e di Thom, 2) di una nozione di “geometria figurale” articolabile in livello figurativo (analogico) e livello plastico (mereologico).
2016
9788849232950
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