La condizione della città contemporanea pone il progetto di fronte a varie forme patrimoniali, esito della resistenza di particolari elementi, assetti o pratiche in realtà fortemente modificate per ragioni economiche, sociali, culturali e non ultime ambientali. In diversi casi si tratta di strutture residuali, casualmente inglobate dalla successione di trasformazioni parziali che hanno ignorato le loro potenzialità. Il loro valore attuale non è del resto legato tanto alla conservazione di una specifica materia e forma, quanto alla relazione che queste stabiliscono con il paesaggio e i modi di abitare la città. Emerge qui come in altre situazioni la necessità di un approccio progettuale capace di reinterpretare il patrimonio secondo una diversa consapevolezza dei valori che esso produce e continuerà a determinare. La rilevanza di un suo ruolo infrastrutturale, più che di centralità, porta il progetto a individuare la domanda di tutela e trasformazione nell’intersezione dei saperi, in ambienti di progettazione integrale, dove la relazione transdisciplinare superi una visione limitata da specialismi applicati alle varie scale di intervento. In particolare la produzione di valori di sistema può estendere l’azione progettuale a una cura della città-paesaggio, che qualifica la città e il sistema degli spazi aperti condivisi proprio in rapporto ai caratteri del paesaggio. Si recupera allora l’importanza di relazioni morfologiche adattive tra principi insediativi e geografie quali condizioni necessarie di sostenibilità e resilienza, di storicità e identità , ma anche di flessibilità, inclusivitá ed efficacia nel rispondere a nuove necessità e a diversi stili di vita. Nel rileggere il rapporto tra patrimonio e spazi pubblici o condivisi, la riconoscibilità di una città-paesaggio quale parte di un ecosistema territoriale, indirizza il progetto urbano a integrare fattori ambientali e caratteri spaziali con una “natura” che opera ai fini civili, per la cura delle città.

Patrimoni infrastrutturali e valori di sistema

Vanore, Margherita
2019-01-01

Abstract

La condizione della città contemporanea pone il progetto di fronte a varie forme patrimoniali, esito della resistenza di particolari elementi, assetti o pratiche in realtà fortemente modificate per ragioni economiche, sociali, culturali e non ultime ambientali. In diversi casi si tratta di strutture residuali, casualmente inglobate dalla successione di trasformazioni parziali che hanno ignorato le loro potenzialità. Il loro valore attuale non è del resto legato tanto alla conservazione di una specifica materia e forma, quanto alla relazione che queste stabiliscono con il paesaggio e i modi di abitare la città. Emerge qui come in altre situazioni la necessità di un approccio progettuale capace di reinterpretare il patrimonio secondo una diversa consapevolezza dei valori che esso produce e continuerà a determinare. La rilevanza di un suo ruolo infrastrutturale, più che di centralità, porta il progetto a individuare la domanda di tutela e trasformazione nell’intersezione dei saperi, in ambienti di progettazione integrale, dove la relazione transdisciplinare superi una visione limitata da specialismi applicati alle varie scale di intervento. In particolare la produzione di valori di sistema può estendere l’azione progettuale a una cura della città-paesaggio, che qualifica la città e il sistema degli spazi aperti condivisi proprio in rapporto ai caratteri del paesaggio. Si recupera allora l’importanza di relazioni morfologiche adattive tra principi insediativi e geografie quali condizioni necessarie di sostenibilità e resilienza, di storicità e identità , ma anche di flessibilità, inclusivitá ed efficacia nel rispondere a nuove necessità e a diversi stili di vita. Nel rileggere il rapporto tra patrimonio e spazi pubblici o condivisi, la riconoscibilità di una città-paesaggio quale parte di un ecosistema territoriale, indirizza il progetto urbano a integrare fattori ambientali e caratteri spaziali con una “natura” che opera ai fini civili, per la cura delle città.
2019
9788890905490
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