Gli effetti del turismo di massa sui centri storici italiani sono ormai noti alla letteratura nei molteplici aspetti. Ne conosciamo numeri, dinamiche e il progressivo abbandono forzato da parte della popolazione residente. Venezia, per configurazione geografica, rimane il caso limite che anticipa tutti gli altri. Limite già a partire dai numeri, ci sono più posti letto destinati ai turisti che posti letto per i residenti. Ma c’è una serie di fenomeni che si sta diffondendo rapidamente, destinato a produrre enormi danni architettonici sottotraccia. La cessione di importanti palazzi nobiliari, oggi sedi pubbliche, alla destinazione alberghiera, con stretti vincoli conservativi sulle facciate e inevitabili e irreversibili frazionamenti degli spazi interni, a compromissione del respiro di quelle architetture per sempre. Intere aree demaniali di grande interesse storico “valorizzate” da acquisizioni straniere per la riconversione in co-living di lusso, centri benessere, etc. Fenomeno che sta costruendo periferie interne ai centri storici. Allo stesso tempo, fuori dai centri storici, la omogenizzazione delle differenze attraverso i rivestimenti anonimi dei cappotti esterni. La gran parte montati con grandi criticità nei risvolti angolari con alto rischio di precoci infiltrazioni. Lo studio riporta un elenco dettagliato degli edifici a uso pubblico veneziani privatizzati a partire dal 2011.
Venezia. Migrazione forzata per eccesso di patrimonio
Pisciella, Susanna
2024-01-01
Abstract
Gli effetti del turismo di massa sui centri storici italiani sono ormai noti alla letteratura nei molteplici aspetti. Ne conosciamo numeri, dinamiche e il progressivo abbandono forzato da parte della popolazione residente. Venezia, per configurazione geografica, rimane il caso limite che anticipa tutti gli altri. Limite già a partire dai numeri, ci sono più posti letto destinati ai turisti che posti letto per i residenti. Ma c’è una serie di fenomeni che si sta diffondendo rapidamente, destinato a produrre enormi danni architettonici sottotraccia. La cessione di importanti palazzi nobiliari, oggi sedi pubbliche, alla destinazione alberghiera, con stretti vincoli conservativi sulle facciate e inevitabili e irreversibili frazionamenti degli spazi interni, a compromissione del respiro di quelle architetture per sempre. Intere aree demaniali di grande interesse storico “valorizzate” da acquisizioni straniere per la riconversione in co-living di lusso, centri benessere, etc. Fenomeno che sta costruendo periferie interne ai centri storici. Allo stesso tempo, fuori dai centri storici, la omogenizzazione delle differenze attraverso i rivestimenti anonimi dei cappotti esterni. La gran parte montati con grandi criticità nei risvolti angolari con alto rischio di precoci infiltrazioni. Lo studio riporta un elenco dettagliato degli edifici a uso pubblico veneziani privatizzati a partire dal 2011.File | Dimensione | Formato | |
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