Le scuole sono state i primi e più importanti spazi educativi istituzionalizzati e capillari nel territorio italiano. L'enorme patrimonio di edifici e spazi aperti, diffuso nella maggior parte delle città, ha accentrato la spinta del secondo dopoguerra all’educazione e alfabetizzazione del Paese in uno spazio pubblico riconoscibile (Renzoni 2011; Laboratorio Standard 2021; Mattioli et al. 2022). Anche se la scuola ha conquistato nel tempo una presa culturale sulle abitudini sociali e sulla capacità di autodeterminazione dei giovani, l'apprendimento dal territorio continua a essere il tipo di formazione più accessibile e continuo nel tempo Alcuni segni del potenziale rapporto tra scuola e territorio si depositano sullo spazio urbano, come nelle strade di San Sperate, nel Sud Sardegna, trasformate in un museo a cielo aperto dall’iniziativa dell'artista Pinuccio Sciola. Questa esperienza, iniziata con la pittura ribelle con i bambini del posto, è stata poi intercettata anche dalle scuole ufficiali, con laboratori che coinvolgono gli studenti nella progettazione e trasformazione dello spazio pubblico. Coinvolgere i bambini nell'immaginazione e nella trasformazione dello spazio pubblico attraverso attività ludico-partecipative può dare al progetto una prospettiva futura e inclusiva. Si valorizza la loro quotidiana capacità di “fare finta che”, principio essenziale del progettare, che combina percezione estetica e reazione emotiva (Geddes, 1915), educando questi giovani abitanti fin dai primi anni (e indirettamente le famiglie) a una comprensione e a una sperimentazione del loro diritto alla città (Lefebvre, 1970).

Ragazzi madre. Interazioni tra scuola e territorio, coinvolgere i più giovani nell’immaginazione e trasformazione dello spazio pubblico

Zucca, Valentina Rossella
2024-01-01

Abstract

Le scuole sono state i primi e più importanti spazi educativi istituzionalizzati e capillari nel territorio italiano. L'enorme patrimonio di edifici e spazi aperti, diffuso nella maggior parte delle città, ha accentrato la spinta del secondo dopoguerra all’educazione e alfabetizzazione del Paese in uno spazio pubblico riconoscibile (Renzoni 2011; Laboratorio Standard 2021; Mattioli et al. 2022). Anche se la scuola ha conquistato nel tempo una presa culturale sulle abitudini sociali e sulla capacità di autodeterminazione dei giovani, l'apprendimento dal territorio continua a essere il tipo di formazione più accessibile e continuo nel tempo Alcuni segni del potenziale rapporto tra scuola e territorio si depositano sullo spazio urbano, come nelle strade di San Sperate, nel Sud Sardegna, trasformate in un museo a cielo aperto dall’iniziativa dell'artista Pinuccio Sciola. Questa esperienza, iniziata con la pittura ribelle con i bambini del posto, è stata poi intercettata anche dalle scuole ufficiali, con laboratori che coinvolgono gli studenti nella progettazione e trasformazione dello spazio pubblico. Coinvolgere i bambini nell'immaginazione e nella trasformazione dello spazio pubblico attraverso attività ludico-partecipative può dare al progetto una prospettiva futura e inclusiva. Si valorizza la loro quotidiana capacità di “fare finta che”, principio essenziale del progettare, che combina percezione estetica e reazione emotiva (Geddes, 1915), educando questi giovani abitanti fin dai primi anni (e indirettamente le famiglie) a una comprensione e a una sperimentazione del loro diritto alla città (Lefebvre, 1970).
2024
9788899237622
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